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STORIA DELLA MUSICA

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Camille Saint Saens (Parigi,1835-Algeri,1921), compositore, organista e pianista, fu sua l’idea di fondare la Società<br />

Nazionale e ne fu il primo presidente. La sua produzione toccò tutti i generi. Per orchestra scrisse 3 sinfonie (la<br />

terza con organo e 2 pianoforti) e vari poemi sinfonici, tra cui Phaeton, Danse macabre. Per strumenti solisti e<br />

orchestra: 5 concerti per pianoforte, 3 concerti per violino, Introduzione e Rondò capriccioso per violino. Da<br />

camera: sonate, trii, quartetti e quintetti; assai noto è Le carneval des animeaux (1886)<br />

Cesar Frank (Liegi,1822-Parigi,1890) studiò con Reicha al conservatorio di Parigi. Organista in varie chiese parigine, fu<br />

tra i fondatori della Società per la Musica e ne divenne presidente. Insegnò organo al Conservatorio. Le<br />

composizioni dell’ultimo decennio di vita furono le più significative. Scrisse 3 poemi sinfonici, Variazioni<br />

sinfoniche per pianoforte e orch, da camera la Sonata per violino e pianoforte (in forma ciclica), il quartetto<br />

d’archi con pianoforte. Per pianoforte scrisse Preludio, corale e fuga, Preludi, aria e finale; per organo alcune<br />

raccolte e 3 corali. Il grandioso oratorio Les Beatitudes e Redemption.<br />

Considerato uno dei maggiori organisti del suo tempo e grande improvvisatore, fu spesso accusato di germanofilia, ma<br />

riuscì ugualmente a infondere nei parigini il gusto per musica non teatrale. Le sue creazioni sono caratterizzate da una<br />

fluente e duttile melodia, che grazie al movimento delle parti risolve le dissonanze senza durezza<br />

Vincent d’Indy, allievo si Frank, fervente wagneriano, fu anch’egli presidente della Società Nazionale, riorganizzò la<br />

Schola Cantorum, insegnò composizione (il suo Corso di composizione musicale si usa ancora). Le sue composizioni<br />

riflettono l’insegnamento di Frank. Si ricordano la Symphonie sur un chant montagnard francais e le variazione<br />

sinfoniche a ritroso Istar<br />

Gabriel Faurè (1845-1924) fu allievo di Saint Saens, organista e maestro di cappella, insegnò al conservatorio di Parigi<br />

e ne fu direttore. Autore di 2 opere, di un Requiem, di una Ballade per pianoforte e orch, diede il meglio di sé nelle<br />

piccole composizioni pianistiche (preludi, notturni, improvvisi) e nelle melodie per canto e pianoforte, tra cui emergono<br />

le Cinq melodies e il ciclo La bonne chanson su versi di Paul Verlaine. Affrancatosi dall’influenza di Wagner e<br />

Chopin, espresse nella maturità un gusto melodico pronunciato ma elegante<br />

Claude Debussy (Saint-Germain-en Laye,Ile de France,1862-Parigi,1918) studiò al conservatorio di Parigi, vinse il Prix<br />

de Rome, ma il soggiorno italiano si rivelò improduttivo per il suo carattere ribelle. Si interessò alla musica di Giava,<br />

presentata all’esposizione universale del 1889 e frequentò poeti, musicisti, letterati, pittori nel salotto di Mallarmè.<br />

Cominciò a farsi conoscere come compositore dopo il 1890. Nei 25 anni successivi era riconosciuto il leader del<br />

rinnovamento musicale<br />

- per il teatro: Pelleas et Melisandre, dramma lirico in 5 atti su libretto di Maeterlinck (una vicenda onirica alla<br />

Tristano e Isotta, proponeva un nuovo tipo di canto, un continuo declamato su piccoli intervalli sostenuto da una<br />

soffice orchestrazione, Le martyre de S.Sebastien, mistero danzato su versi di D’Annunzio, la leggenda danzata<br />

Khamma, il poema danzato Jeux<br />

- vocali: le cantate giovani Primtemps per coro femminile e orch, L’enfant prodigue per soli coro e orch, un’ottantina<br />

di melodie per canto e pianoforte tra cui le raccolte Cinq poemes de Baudelaire, Le fetes galantes da Verlaine,<br />

Trois poemes de Mallarmè<br />

- per orchestra: Prelude a l’apres-midi d’un faune (1894), ispirato a Mallarmè, i 3 Nocturnes ispirati a quadri di<br />

Whistler, i 3 schizzi sinfonici di La Mer, Iberia, dalle 3 Images (non quelle per pianoforte!)<br />

- per pianoforte: Deux Arabesques, Suite Bergamasque, Pour le piano, Estampes, Images I&II, Children’s Corner, 2<br />

libri di preludi, 12 Etudes dedicati a Chopin<br />

- da camera: i migliori risultati li ebbe negli ultimi anni con Syrinx per flauto solo, una sonata per violoncello e<br />

pianoforte, una sonata per flauto, viola e arpa, una sonata per violino e pianoforte<br />

- scritti: scrisse su importanti giornali quali “Le Figaro”, il “Mercure de France” e “Musica”<br />

Il linguaggio di Debussy segna il superamento delle posizioni tardo romantiche. Fu essenzialmente un lirico che si<br />

rivela nella melodia, una melodia nuova fatta di scale modali, pentafoniche e per toni interi, che si identificava<br />

nell’arabesco. Innovativi gli aspetti armonici. L’armonia scolastica gli andava troppo stretta, rifiutò così il sistema<br />

gerarchico dell’armonia tonale e delle cadenze “obbligate”. Spesso evitava nelle sue scale di mettere una sensibile per<br />

non essere costretto a risolvere. La novità dell’armonia debussiana fu il concepire ogni singolo accordo come unità<br />

sonora libera dai precedenti e senza obblighi verso i seguenti; creò quindi successioni di suoni regolati solo dalla<br />

bellezza della melodia<br />

LA RIPRESA <strong>DELLA</strong> <strong>MUSICA</strong> STRUMENTALE IN ITALIA<br />

Il predominio del melodramma non annullò la musica strumentale, sebbene l’opera assorbisse i migliori compositori e<br />

interpreti; ne sono prova le composizioni non teatrali di Rossini e Donizetti, e, in misura minore di Bellini e Verdi. La<br />

tradizione violinistica di Paganini fu viva e presente grazie ad Alessandro Rolla, Camillo Sivori e Antonio Bazzini. I veri<br />

animatori della rinascita strumentale italiana furono<br />

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