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STORIA DELLA MUSICA

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La Boemia<br />

Era parte dell’impero austriaco. Nel 1848 scoppiarono moti rivoluzionari. I Cechi non rivendicavano l’indipendenza,<br />

ma condizioni di parità con gli altri popoli sotto gli Asburgo. Vantava solide tradizioni musicali. Gli esponenti più noti<br />

del nazionalismo musicale boemo furono<br />

- Bedrich Smetana (1824-1884), partecipò ai moti rivoluzionari e fondò una scuola con l’aiuto economico di Liszt.<br />

Fu critico e poi direttore del teatro nazionale. Divenuto sordo, si dedicò alla composizione. Le opere teatrali più<br />

note sono La sposa venduta, Dalibor e Libusi. La creazione più nota è il ciclo sinfonico La mia patria, con la<br />

seconda sinfonia Moldava. Lasciò anche composizioni pianistiche in forma di danza, e da camera, tra queste il<br />

Quartetto “della mia vita”. Profondamente influenzato dal sinfonismo post-beethoveniano (Schumann e Liszt),<br />

fuse insieme alla tradizione elementi etnici, in particolare le danze popolari<br />

- Antonin Dvorak (1841-1904), mentre studiava in cons, si guadagnava da vivere suonando in orchestra. Studiò<br />

anche a Vienna, dove conobbe Brahms. Raggiunse il successo con le Danze slave per pianoforte a 4 mani e con lo<br />

Stabat Mater. Dal 1892 al 1895 diresse il cons.di New York. Lasciò una copiosa produzione, tra cui 10 opere, con<br />

la più nota Rusalka (=l’ondina,1901), che però denunciano una debolezza drammatica; più apprezzata la musica<br />

sinfonica: 9 sinfonie, la più conosciuta è l’ultima Dal nuovo mondo, con l’impiego di melodie indiane e negre, 3<br />

Rapsodie slave, Suite ceca, un concerto per pianoforte, uno per violino, uno per violoncello; numerose le<br />

composizioni per coro a cappella con orch, tra cui lo Stabat Mater, il Requiem e il Te Deum; 17 quartetti per archi<br />

L’Europa settentrionale<br />

Niels Gade (1817-1890) Nielsen (1865-1931) in Danimarca, Franz Berwald (1796-1868) in Svezia, Stanislaw<br />

Moniusko (1819-1872) in Polonia, Grieg in Norvegia e Sibelius in Finlandia. Tutti di formazione tedesca, innestarono<br />

nelle loro composizioni elementi popolari della propria terra. Solo Grieg e Sibelius lasciarono durevoli impronte<br />

- Edvard Grieg (Bergen,1843-1907) studiò nel cons di Lipsia, allievo di Moscheles, Richter e Reinecke. Ebbe<br />

contatti con Gade. Valido didatta, fondò una scuola musicale e la pensione accordatagli dal governo gli permise di<br />

comporre. Musica sinfonica: le musiche di scena per il dramma Peer Gynt di Ibsen (da cui trasse 2 suites),<br />

l’Holberg suite, la Suite Lirica, le Danze sinfoniche, il noto concerto in La min per pianoforte e orch. Per pianoforte<br />

la sonata op.7, Danze e canti norvegesie soprattutto i 66 Pezzi lirici composti tra il 1867 e il 1901. Compose anche<br />

2 quartetti e sonate per violino/violoncello e pianoforte. Utilizzò canti e danze contadine, sopratto le “slatter”. La<br />

sua progredita scrittura armonica interessò e influenzò Debussy<br />

- Jan Sibelius (1865-1957) completò a Helsinki gli studi musicali. Insegnò al cons fino al 1910. La pensione<br />

concessa dal governo gli permise di ritirarsi a comporre. Tra le sue composizioni, un’opera, una cantata per soli<br />

coro e orch, 7 sinfonie, un concerto per violino e orch, Lieder. Le sue creazioni nazionali sono una decina di poemi<br />

sinfonici ispirati al Kalevala il poema nazionale finlandese, tra cui Finlandia op.26. Non utilizzò materiale sono<br />

popolare, ma non per questo i suoi quadri sonori sono meno rappresentativi della sua terra<br />

La Spagna<br />

Dopo la fioritura polifonica e la musica strumentale per vihuela, la Spagna, escludendo Scarlatti e Boccherini rimase<br />

estranea allo sviluppo musicale. Intorno alla metà del XIX sec. il genere preferito era la zarzuela, spettacolo teatrale<br />

simile al singspiel, in cui le parti cantate erano influenzate dal canto operistico italiano e francese. La scuola nazionale<br />

spagnola si avvalse dei nomi di compositori di origine catalana, ma residenti all’estero, Parigi in particolare<br />

- Felipe Petrell (1841-1922), iniziatore della rinascita musicale spagnola, compose una trilogia operistica, Los<br />

Pireneus, fu autore di studi storici e saggi sulla tradizione musicale spagnola<br />

- Isaac Albeniz (1860-1909), dalle spiccate doti pianistiche, studiò a Parigi, Lipsia e Bruxelles. Dal 1880 iniziò a<br />

inserire proprie composizioni nei programmi dei concerti che eseguiva. Compose alcune opere teatrali, ma il suo<br />

nazionalismo si nota nella musica per pianoforte, coi 12 pezzi di Iberia, i 12 Piezas caracteristicas, i Requerdos de<br />

la viaie, la suite espanola, i 6 fogli d’album di Espana<br />

- Enrique Granados (1867-1918) studiò a Barcellona e Parigi e divenne concertista. Alternò l’attività di pianista a<br />

quella di compositore. Il suo capolavoro è l’opera Goyescas. Per pianoforte 17 Danzas espanolas, 3 Escenas<br />

poeticas, 6 Escenas romanticas. Il suo stile è più semplice e meno originale di quello di Albeniz, soprattutto nel<br />

linguaggio armonico. Insoliti però gli effetti che seppe trarre dalla tecnica pianistica<br />

LE SCUOLE NAZIONALI, FASE SECONDA<br />

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