STORIA DELLA MUSICA
STORIA DELLA MUSICA
STORIA DELLA MUSICA
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
propri sentimenti come nell’opere seria. Altrettanto nuova è la partecipazione orchestrale, spesso in scrittura<br />
sinfonica<br />
- I singspiele sono 3: il giovanile Bastien und Bastienne (1768), Il ratto dal serraglio (1782), turquerie che eleva il<br />
genere a grande arte e Il flauto magico (1791), l’unica opera in cui si evidenziano gli ideali del tempo ispirati allo<br />
spirito laico e illuminista di stampo massonico<br />
<strong>MUSICA</strong> VOCALE SACRA<br />
17 messe, mottetti, litanie e offertori per soli, coro e orch. furono composti in gioventù per gli uffici sacri a Salisburgo.<br />
Tra le opere più note i Vesperes solemnes de confessore K.339 e il Kyrie K.341. La sua ultima composizione, non<br />
terminata, fu il Requiem per soli coro e orch., i cui brani mancanti furono scritti dall’alunno Sussamayr<br />
SINFONIE<br />
La maggior parte delle 49 sinfonie fu composta tra il 1765 e il 1779 e mostra l’evoluzione orchestrale. Negli anni<br />
viennesi ne compose 6, che costituiscono l’apice del loro genere. Tra queste la Haffner, la Linz, la Praga, la Jupiter<br />
CONCERTI SOLISTICI<br />
Al contrario di Haydn, scrisse molti concerti per vari strumenti solisti. I 17 per pianoforte scritti a Vienna ed eseguiti da<br />
lui stesso furono veicolo di grande popolarità. In questi il concerto solistico classico trova una delle sue più alte<br />
espressioni. Il pianismo non è mai fine a se stesso, né ostentazione e il rapporto tra solista e orch. ha carattere unitario<br />
QUARTETTI E QUINTETTI<br />
Sono la forma in cui Mozart sente di più Haydn, senza mortificare la sua personalità. I più noti sono i quintetti K.515 e<br />
516 e il quintetto per clarinetto e archi K.581<br />
ALTRI GENERI<br />
Coltivò tutte le forme di musica da camera per pianoforte: sonate a 2 mani (17), a 4 mani (5), fantasie, variazioni, 42<br />
sonate per violino e pianoforte. Al periodo salisburghese risalgono la maggior parte delle serenate, dei divertimenti e<br />
delle cassazioni (generi per altro molto simili)<br />
Mozart non acquistò tra i contemporanei il consenso europeo come Haydn, certamente perché mori troppo giovane.<br />
Un’altra ragione era la qualità della musica, che, in parole semplici, era più difficile di quella di Haydn. In un’epoca in<br />
cui la “facilità” era un grande pregio. Analizzando la musica di Mozart si notano infatti la pluralità di temi negli<br />
Allegro, la concatenazione varia e fantasiosa dei periodi, con le loro asimmetrie fraseologiche. Spiegare l’incanto della<br />
musica di Mozart è impossibile. Molto importante l’economia musicale: mai troppo prolisso, mai troppo stringato. La<br />
tavolozza di sentimenti, su cui però prevale un sereno ottimismo, è vastissima<br />
LUDWIG VAN BEETHOVEN (Bonn,1770-Vienna,1827)<br />
Discendente da una famiglia di origine fiamminga, era figlio di un modesto e alcoolizzato tenore nella cappella di corte<br />
che lo avviò presto alla musica sperando in un bambino prodigio. A soli 14 anni divenne organista di corte e in seguito<br />
le amicizie amicizie influenti, soprattutto col conte Waldstein, lo convinsero a partire per Vienna nel 1787. Vi rimase<br />
stabilmente, dopo l’occupazione della Colonia da parte dei francesi. Ricevette lezioni più che da Haydn, da Schenk,<br />
Alvrechtsberger e Salieri, intanto che stringeva amicizia con i più influenti membri della famiglia reale, a cui dedicò<br />
molte delle sue composizioni. Intorno al 1802, anno del “testamento di Heiligenstadt” si accorse di star diventando<br />
sordo, cosa che minò la sua volontà di affermarsi. Dovette interrompere l’attività di concertista e si dedicò<br />
completamente alla composizione. Di tanto in tanto organizzava “accademie” cioè concerti a pagamento dove<br />
presentava le nuove composizioni. Per assicurargli la tranquillità economica alcuni amici e ammiratori tra cui l’arciduca<br />
Rodolfo e i principi Lobkowitz e Kinsky si impegnarono nel 1809 a corrispondergli una pensione di 4000 fiorini<br />
all’anno. Dopo il 1815 iniziò un periodo difficile: molti amici morirono o lasciarono Vienna e le esecuzioni delle sue<br />
composizioni diminuirono. Alla morte del fratello Carlo ebbe in tutela il nipote, ma da lui e dalla madre del ragazzo<br />
ebbe noie anche giudiziarie. Dal 1820 alla morte, colpito da cirrosi epatica seguita da idropisia, è il periodo delle grandi,<br />
ultime creazioni: le ultime sonate per pianoforte e quartetti, la 9° sinfonia e la Missa solemnis<br />
La sua produzione fu numericamente inferiore a quella di Haydn e Mozart, basta pensare alle 9 sinfonie contro le 108 e<br />
39 degli altri due. Le sue composizioni erano certamente più ampie di quelle di tutti i precedenti maestri, inoltre non<br />
scriveva di getto, ma il lavoro maturava attraverso una lunga serie di appunti , abbozzi e continui rifacimenti. Tranne<br />
che per lavori da poco, per accontentare editori o estimatori e amici, non scrisse mai su commissione, ma per sé stesso,<br />
e per questo poteva permettersi audaci innovazioni che superavano le convenzioni correnti. Alcuni musicologi, con a<br />
capo Wilhelm de Lenz, individuano 3 periodi stilistici:<br />
- periodo “dell’imitazione” (1793-1802): le sonate fino all’op.14, i 6 quartetti op.18, le prime 2 sinfonie<br />
- periodo “dell’estrinsecazione” (1803-1815): le sonate dall’op.26 all’op.90, i quartetti op.59,74 e 95, le sinf. dalla 3°<br />
all’8°, il Fidelio e i concerti<br />
58