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Continuava a sorridere girandomi attorno, quasi volesse<br />
sottrarsi al mio sguardo.<br />
– Sei venuto o ti hanno portato?<br />
Si fermò di colpo con aria di sfida; disse che lui non era<br />
uomo da farsi portare dagli altri. Gli chiesi di Luca, che sentivo<br />
presente anche se non lo vedevo.<br />
– È qui, non abbiate paura. Dovete svezzarvi, se non<br />
volete che si pensi male di voi…<br />
Non rideva più.<br />
– Luca dov’è? – gli gridai scuotendolo. Mi rispose con<br />
una risata e si svincolò dalla mia stretta, parlando di certi<br />
scherzi che faceva la luna di maggio a chi andava in giro la<br />
notte.<br />
– Sono qui… –. Era Luca, ma non riuscivo a vederlo.<br />
Luna ’e su mese ’e maju<br />
de sa zente ses s’ispaju<br />
s’ispaju ses de sa zente<br />
Luna del mese di maggio / l’incanto sei della gente /<br />
della gente sei l’incanto<br />
canticchiava Bambinu, insensatamente allegro per il mio disorientamento.<br />
Mi dava l’idea di un pipistrello ferito che girasse<br />
attorno a se stesso per fuggire la luce. Comparve Luca,<br />
con la visiera del berretto calata sugli occhi.<br />
– Bambinu è fatto così, – disse trascinandolo verso di<br />
me. Chiedetegli ciò che volete, vi risponderà, me l’ha promesso…<br />
– Se mi pare rispondo, – lo interruppe Bambinu.<br />
Mi avviai verso la casa, e Luca mi seguì portandosi dietro<br />
Bambinu, che riprese a canticchiare:<br />
Mazine tott’oro fatta<br />
chi non b’hat niente prata<br />
chi non b’hat prata niente.<br />
Immagine tutta d’oro / che non ha niente d’argento /<br />
che d’argento non ha niente.<br />
Conoscevo anch’io quella canzone, ne avevo un ricordo<br />
vivissimo che mi dava piacere e sofferenza. La cantavo davanti<br />
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a su Dominariu quando c’era la luna piena; lo sferragliare<br />
del mulino disperdeva la mia voce, che non poteva giungere<br />
a Carmína, ispaju mio in quella prima età. Bambinu faceva<br />
scempio di quel motivo, se ne serviva per irridere. Non gli<br />
dissi niente. Ci sedemmo sulle pietre ch’erano davanti alla<br />
casa, uno di fronte all’altro. L’aria aveva i tepori e i profumi<br />
di maggio, mi portava il ricordo di Carmína e delle mie notti<br />
insonni.<br />
– In questa stagione entrano in amore gli asini, – disse<br />
Bambinu. – Ho voglia di cantare… voi no? – chiese a me,<br />
guardandomi dal basso in alto. Luca lo interruppe ricordandogli<br />
che erano venuti per altro.<br />
– Sono in visita, io, – rispose Bambinu, – mantengo<br />
sempre le promesse.<br />
– Ripeti qui ciò che hai detto a me sull’innocenza di<br />
Giovanni.<br />
Temeva che quella conferma non venisse.<br />
– Cambiamo canzone, – rispose pronto Bambinu.<br />
– Altro voglio sentire io, – gli dissi minaccioso; non<br />
riuscivo a parlare con la calma che mi ero proposto.<br />
– Perché ce l’avete con me? – mi chiese lui pacatamente,<br />
– tra di noi cosas male partidas 45 non ce ne sono.<br />
Gli dissi che non mi piacevano gli inganni.<br />
– Hai detto cose non vere a Luca e ti dichiari suo amico.<br />
Senza perdere la calma, Bambinu si alzò pronto ad andare<br />
via.<br />
– Che sapete voi di me, e del resto…?<br />
Luca taceva. Le stranezze di Bambinu non lo sorprendevano.<br />
Altra pena aveva.<br />
– Volete giocare a tene tene.<br />
Gli imposi di dire ciò ch’era accaduto quella sera a lui e<br />
al fratello di Luca.<br />
– Non siete brazzu ’e zustissia 46 per farmi queste domande.<br />
– Avrai anche la Giustizia, ci metto poco…<br />
– Provateci, – mi sfidò. Si alzò anche Luca: aveva la<br />
stessa tristezza di su Mudu.<br />
45. Beni male ripartiti.<br />
46. Il braccio della legge.<br />
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