31.05.2013 Views

Erthole - Sardegna Cultura

Erthole - Sardegna Cultura

Erthole - Sardegna Cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

– <strong>Erthole</strong> lo custodisce.<br />

Volevo sapere se avesse parlato con i parenti e se intendesse<br />

raccontare i fatti alla Giustizia; mi guardò con aria distratta,<br />

la sua mente era ancora là, nel luogo che accoglieva<br />

Luca.<br />

– Non dirò niente a nessuno. Tu però, se vuoi…<br />

Gli risposi con un deciso diniego della testa, mi appariva<br />

tutto assurdamente necessario.<br />

– Allora lasciamo che il tempo compia ciò che noi non<br />

possiamo né vogliamo.<br />

Mi rammentai di Portólu, ma non gli dissi niente: anche<br />

l’oblio era parte del sogno. All’uscita dal bosco si fermò.<br />

– Dobbiamo separarci qui.<br />

Prima di lasciarlo gli chiesi perché parlavamo con tanto<br />

distacco della fine di Luca. Si avviò, e senza voltarsi mi rispose<br />

che niente era finito perché niente era mai cominciato.<br />

Trovai anch’io la mia strada e m’incamminai. Forse cercavo<br />

un luogo o una stagione, dove fosse possibile ricongiungere<br />

il mio sentiero a quello di su Mudu.<br />

Andai via al tramonto, quasi avessi scelto quel punto<br />

morto del giorno per segnare il compimento del mio tempo<br />

a <strong>Erthole</strong>. Mi accompagnava Maddalena, chiusa nel suo silenzio.<br />

Aveva riordinato lei ogni cosa, preparando la casa al<br />

lungo letargo che l’attendeva. Le avevo parlato di Luca e di<br />

su Mudu, e lei m’aveva ascoltato senza farmi domande, come<br />

se sapesse. Capiva ciò ch’io provavo. Prima di salire sulla<br />

macchina si era voltata a guardare; forse per cogliere i mutamenti<br />

della casa, che appariva diversa anche a me nella solitudine<br />

che s’intuiva oltre la porta sprangata. Camminavo<br />

piano, a fari spenti, quasi temessi una rivolta di <strong>Erthole</strong> in<br />

quel crepuscolo dell’addio.<br />

– È offeso, <strong>Erthole</strong>, – dissi a Maddalena, che col suo silenzio<br />

tesseva altre tele per quella mia malinconica partenza.<br />

– Con voi, forse, – rispose lei guardando le ombre che<br />

montavano sempre più fitte.<br />

Eravamo giunti alla strada e mi decisi ad accendere i fari.<br />

Non riuscivo, però, a liberarmi da quella sensazione di<br />

buio che m’aveva accompagnato per i sentieri di <strong>Erthole</strong>.<br />

168<br />

Andavamo verso il paese e Maddalena continuava a tacere.<br />

Sentivo il suo broncio come un rimprovero.<br />

– Parliamo, lasciami dire almeno che a <strong>Erthole</strong> sono stato<br />

bene perché c’eri tu.<br />

Con voce sommessa, mi disse ch’era la tristezza dell’ora.<br />

– Vengono tanti pensieri…<br />

Inavvertitamente si toccò la fronte come se volesse farmi<br />

capire che temeva di ammalarsi ancora, di dimenticare.<br />

– Vedervi partire… – soggiunse, abbassando la testa, –<br />

e la vostra fretta…<br />

Le risposi che non volevo fuggire da <strong>Erthole</strong>.<br />

– È il luogo della nostra guarigione. Avevamo lo stesso<br />

male, tu e io. Ma è venuto il tempo dei ritorni, come dice<br />

su Mudu.<br />

Con un cenno della testa significò che capiva e tentò di<br />

sorridere.<br />

A sa Pred’iscritta ci accolsero riverberi di luci lontane.<br />

Ci fermammo. Lei corse verso il parapetto che proteggeva<br />

lo slargo e mi chiamò ripetutamente.<br />

– Guardate, sono tornati, – disse senza distrarre lo sguardo<br />

dal paese che pareva in festa, con le case illuminate e i<br />

fuochi nelle strade, come si usava per San Giovanni.<br />

– Si vedono anche i monti e il mare, – continuò, felice<br />

per quei bagliori che rischiaravano il cielo e la terra.<br />

– Le sentite? –. Indicava qualcosa, come se potesse farmi<br />

vedere i clamori che ci giungevano. Erano voci chiare di donne,<br />

di uomini e di ragazzi. La gente del paese aveva ritrovato<br />

il piacere di parlare, come quando scendeva nei cortili. Ora<br />

riempiva i poggioli per raccontarsi ciò che aveva vissuto.<br />

Maddalena elencava i nomi e le vicende ascoltando.<br />

– Sa zente! – esclamava, scoprendo che l’allegria era tornata<br />

anche nelle case abbandonate. Ora capivo cosa aveva<br />

offeso il mio ricordo, la sera che mi ero smarrito per strade<br />

buie, ascoltando Saverio.<br />

– Sa zente! – diceva anche mio padre, quando noi figli,<br />

nella casa piccola, ci affollavamo attorno a lui che raccontava<br />

le storie del mondo.<br />

Maddalena si meravigliò quando le chiesi s’erano tornati<br />

anche i suoi. Il «no» riguardava Paschedda, che doveva<br />

169

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!