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Erthole - Sardegna Cultura

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Lo portavano a Nuoro, ancora una volta con i ferri ai polsi.<br />

Nella salita, fermo al lato della strada ferrata, lo attendeva un<br />

uomo a cavallo, per gridargli ch’era stato lui a disperderlo.<br />

– Era grande Pettorru, e aveva la voce poderosa… a sa<br />

Serra però l’avevo buttato giù da cavallo.<br />

Concluse così il suo racconto. L’altro processo di Sassari,<br />

i nuovi testimoni pagati da Pettorru e da Zuacchinu, la<br />

memoria ritrovata dal Turrarbesu, l’ergastolo… che senso<br />

aveva parlarne? Erano approdi necessari, come la rovina di<br />

su Dominariu.<br />

– Io sono andato come sono andato… Nicola ha fatto<br />

il resto.<br />

Povero Nicola. Pareva un granello di sabbia nell’ingranaggio<br />

del destino. Rise e non volle dire altro. Tutto era ormai<br />

concluso e giudicato. Non parlò neanche delle firme raccolte<br />

nel paese per fargli ottenere la grazia, dopo trent’anni di<br />

galera.<br />

– Di quale classe siete?<br />

Aveva fatto la guerra mondiale. La medaglia d’argento<br />

gliela avevano tolta, dopo.<br />

– Vi conservate bene nel corpo e nella mente.<br />

– I nomi… non li ricordo tutti, – disse sorridendo. Una<br />

voce di donna lo chiamò. Ne fui sorpreso, la casa mi pareva<br />

disabitata.<br />

– Mia nipote… mi assiste.<br />

Non pioveva più. Mi alzai per andar via e lui non mi<br />

trattenne.<br />

– Eravate sulla terrazza, prima; potrei…?<br />

Mi precedette, e salimmo la vecchia scala di pietra, altre<br />

rampe senza ringhiera. Tra le macerie era stato ricavato uno<br />

spazio, dal quale si poteva guardare lontano. Salimmo ancora,<br />

e su quel ciglione mi venne di chiedere qualcosa sulla<br />

sorte toccata agli antichi nemici, anche a quelli che non<br />

aveva nominato nel suo racconto, i nemici parenti.<br />

– Mortos, – rispose distendendo la mano, come se fossero<br />

davanti a noi, sepolti tutti sotto la nebbia che copriva<br />

il mondo. Non chiesi altro.<br />

– Sono a <strong>Erthole</strong>, ho preso una casa per qualche stagione.<br />

Tardava a capire.<br />

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– Avevo bevuto alla fonte e ci sono tornato, – continuai.<br />

Scuoteva la testa per negare qualcosa. Quel luogo era<br />

molto lontano, ci voleva una vita per arrivare lassù. Erano<br />

molte le fonti alle quali diceva d’avere bevuto. Mi chiese se<br />

ero sano di mente.<br />

– Non so, dite voi.<br />

– Nei luoghi bisogna tornare per morirvi. Il mio tempo…<br />

Io resto qui, devo prendere aria.<br />

I suoi occhi, ancora più stanchi, sembrava cercassero un<br />

punto al di là delle nebbie. Mi allontanai in punta di piedi.<br />

Stava per riprendere a piovere, come se fossimo dentro l’inverno.<br />

Prima di superare il piccolo valico di sa Punta, mi<br />

voltai per dare un ultimo sguardo a su Dominariu. Ziu<br />

Croale era ancora lì, si ergeva sulle rovine, solitario e grande<br />

come l’avevo sempre pensato fin da quando avevo pianto la<br />

sua sorte in un lontano pomeriggio di novembre.<br />

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