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Erthole - Sardegna Cultura

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– Parla, Bambinu testa matta, – gridò, – sono stanco di<br />

rincorrerti.<br />

Io dissi che sapevo tutto.<br />

– E allora cosa cercate?<br />

– Devi parlare tu, per rispetto a Luca.<br />

– State giocando a faula proba beru, 47 non attacca con me.<br />

Lo costrinsi a ritornare sulla pietra e lo tempestai di domande.<br />

Si sedette anche Luca e curvò il capo all’altezza delle<br />

ginocchia tenendoselo fra le mani. Pareva avesse paura di guardare<br />

e di ascoltare. Bambinu mi fissava con quel sorriso ironico,<br />

come se volesse continuare la sfida. Ma appariva stanco.<br />

– Chi ha sparato?<br />

– Andate a cercarvelo, con questa luna potete trovare<br />

anche altro…<br />

– Dillo, se lo sai – gridò Luca senza sollevare la testa.<br />

– Eravate soli, tu e Giovanni, ubriachi? – incalzai.<br />

Bambinu non appariva preoccupato delle mie minacce.<br />

– Vi siete mai ubriacato, voi? – mi chiese. – In tanti modi<br />

ci si può ubriacare, la vita è tutta un’ubriacatura.<br />

Aveva mutato espressione: appariva più disteso, distaccato<br />

da tutto, come se vivesse nella favola che voleva raccontare.<br />

– Le cose appaiono diverse agli occhi dell’ubriaco, è come<br />

se il mondo si rivoltasse a frachil’in susu… 48 chi lo sa più<br />

ciò ch’è bene e ciò ch’è male… Tutto è facile. Si fa e si disfa<br />

come in un gioco, sembra non ci sia più niente d’irreparabile.<br />

– Perché avete sparato? – gli chiesi. Bambinu era quasi<br />

irriconoscibile ai miei occhi: avevo l’impressione di trovarmi<br />

davanti a una delle animas di Badd’e neulas.<br />

– La pistola… dov’è finita, di chi era…? Non s’è più trovata.<br />

Mi guardò con un’espressione di meraviglia, quasi mi vedesse<br />

per la prima volta.<br />

– Ve l’ho detto, tott’unu jocu est… 49 Io l’avevo la pistola,<br />

ma non era mia… non ricordo altro. Il prima e il dopo…<br />

tutto cancellato.<br />

Luca, con la testa sulle ginocchia, era scosso da singhiozzi.<br />

47. Menzogna come gioco della verità.<br />

48. Gambe all’aria.<br />

49. Tutto un gioco è…<br />

122<br />

– Chi ha sparato?<br />

– Abbiamo giocato.<br />

– Chi ha visto, chi ha sentito, perché hanno arrestato<br />

solo Giovanni?<br />

Bambinu trovava nel racconto una pace mai conosciuta.<br />

– C’è chi vince e c’è chi perde… Tutti hanno visto e<br />

tutti sanno…<br />

Gli chiesi se non sentiva rimorso. Mi guardò ancora con<br />

un’espressione stupita. Non trovava risposta alla mia domanda.<br />

– Tott’unu jocu est… – ripeté.<br />

Luca si alzò in piedi e si avventò su di lui sferrandogli<br />

un pugno sul viso.<br />

– Mi hai fatto correre appresso a te giorno e notte…<br />

un inganno…<br />

Voleva picchiare ancora, ma riuscii a trattenerlo. Tremava<br />

tutto, scosso da un pianto che non poteva trovare sfogo<br />

nelle lacrime. Bambinu non si mosse. Rispose a Luca senza<br />

distrarre lo sguardo da me.<br />

– Ho detto quello che volevi ti dicessi; sapevi, hai sempre<br />

saputo… Come tutti. Lasciatemi in pace, sono ubriaco<br />

di luna e sono stanco, non riposo da tanto tempo.<br />

Gli dissi che doveva raccontare tutto alla Giustizia, ma<br />

lui non mi ascoltava, pareva in preda a uno stravolgimento<br />

della ragione.<br />

– Questo non me lo dovevi fare, – diceva Luca. In quel<br />

lamento ripetuto c’era un dolore immedicabile: piangeva se<br />

stesso più che suo fratello.<br />

– So dove sei stato e cos’hai fatto in questo tempo che<br />

ti sono stato appresso, – gridò a Bambinu. – Attento…<br />

– Tott’unu jocu est… Fatemi riposare. La Giustizia verrà,<br />

ci penserò dopo.<br />

Lo aiutai ad alzarsi e lo condussi dentro la casa. Barcollava.<br />

– Non ho più voglia di niente. Buttatemi su una stuoia,<br />

se c’è.<br />

Lo sospinsi sul mio letto e lo feci distendere. Si addormentò<br />

con l’espressione di un bambino uscito da un incubo.<br />

Fuori c’era ancora la luna e Luca continuava a piangere.<br />

Mi sedetti accanto a lui.<br />

123

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