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Erthole - Sardegna Cultura

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– Cosa vi resterebbe, allora? – gli rispondeva lei, ridendo<br />

per la stravagante domanda.<br />

La sera attendeva il tramonto con impazienza; gli piaceva<br />

dare l’ordine per l’accensione delle luci, un modo per dire<br />

che lui esisteva ancora. Più della morte temeva la quiete,<br />

la sonnolenza, l’abitudine. Si compiaceva anche quando la<br />

gente usciva dalle case per ammirare il suo cavallo bianco<br />

che sfilava per le strade del paese.<br />

– Ha il catasto in testa, – ripetevano i suoi contadini, ai<br />

quali sapeva dire tutto sulle terre sue e degli altri: confini,<br />

superfici, perfino il numero delle piante. Questa straordinaria<br />

capacità di ricordare l’aveva reso famoso fra gli altri mercanti,<br />

che venivano ancora a consultarlo. Sapeva tutto delle<br />

merci che comprava e vendeva e degli uomini che offrivano<br />

e domandavano. Gli bastavano pochi dati per dire quanto<br />

latte, quanto formaggio, quanto grano e quanto orzo sarebbe<br />

entrato nelle case; anche i consumi e gli sprechi riusciva a<br />

calcolare in anticipo; e le nascite e le morti. Non aveva mai<br />

sbagliato un affare. Diceva che il comprare e il vendere toccavano<br />

gli uomini, che lui si vantava di conoscere a s’arzad’e<br />

s’ocru. 25 Aveva fatto anche del male, per il bene di tutti, diceva<br />

lui, convinto di avere col paese un rapporto quasi carnale,<br />

da padre a figlio.<br />

Quando morì, ai funerali andò poca gente. La scusa fu<br />

la pioggia, scrosci mai visti, come se stessero per cadere sas<br />

agheras. 26 Passato il temporale, il paese parve rivoltarsi contro<br />

la sua memoria. Primi fra tutti i figli, quelli che gli aveva<br />

dato Natalia, la moglie mal’a maridu, 27 dilaniati da liti furibonde<br />

per il patrimonio, che pure era vasto più di quanto<br />

potesse cathicare s’ocru. Si era rivoltato anche Alloddia, il<br />

commesso zelante: aveva messo su un negozio fornitissimo,<br />

un miracolo, dicevano, conoscendolo uomo pio. Qualcuno<br />

era rimasto fedele anche dopo. Leporeddu, il giovane casaro<br />

che ammirava la creatività della mente di Zuacchinu, non<br />

aveva avuto paura della pioggia.<br />

25. Al primo sguardo.<br />

26. I cieli.<br />

27. Negata per il matrimonio – frigida.<br />

80<br />

XV<br />

Saverio aveva ritegno a parlare di Zuacchinu, del quale<br />

era lontano parente.<br />

– Torramus a sos bibos, – diceva, e cambiava discorso.<br />

Ero andato a trovarlo. C’era anche sua moglie: gentile, premurosa,<br />

intelligente. Insistevo perché mi accompagnasse a<br />

visitare la casa, era amico del custode e conosceva i luoghi.<br />

– Lascialo in pace, – mi rispose, – ogni volta che lo nomini<br />

gli aggiungi una pena da scontare, bastano quelle che<br />

si è portato appresso.<br />

Gli rassomigliava e glielo dissi, per provocarne le reazioni.<br />

– Hai la sua mente, il suo sguardo… solo che tu sei più<br />

alto –. Anche lui aveva l’estro del commercio; comprava e<br />

vendeva: bestiame, formaggio, sughero e lana; andava alle<br />

fiere e conosceva i mercati. Non aveva mai voluto metter su<br />

un negozio, aveva lasciato che vi guazzassero gli altri, quelli<br />

che avevano imitato Zuacchinu offendendone la memoria.<br />

– Che paragoni fai? Non ci sono eredi; ha lasciato il<br />

vuoto dietro di sé… –. Volevo capire perché anche lui si era<br />

rivoltato contro quel grande parente, che tutti avevano rinnegato,<br />

compresi i figli. Saverio non voleva uscire dal suo<br />

riserbo, come se non avesse ancora maturato un giudizio su<br />

Zuacchinu, al quale non voleva rassomigliare.<br />

– Ha ubriacato il paese. Nessuno è più in tinu 28 da allora.<br />

– Ti voleva bene, commerciavi il suo formaggio, perché<br />

l’hai rinnegato? –. Saverio non ebbe più esitazioni, come se<br />

un bisogno di chiarezza lo spingesse a dire ciò che forse aveva<br />

taciuto a se stesso.<br />

– Non riuscivo più a pensare… era come se non avessi<br />

una testa. Esistevo soltanto perché lui lo voleva. Mi sono ribellato<br />

alla mia nullità, non a lui –. Non aveva rancori; rimpiangeva<br />

di non aver conosciuto fino in fondo l’uomo che<br />

28. In senno.<br />

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