Iconologia del cavaliere Cesare Ripa, perugino

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104 ICONOLOGIA che portano feco I' umiltà , e compafllone fenza molto apparato di Cllogifmi . Si fa in abito corto , per mollrare la poca pretenfione nelle cofe del Mondo ; perchè la velie lunga , femprc ha inoltrato dignità e fupremincnza agli altri, e perciò i Romani non volevano che i loro Cittadini velliP fero di lungo , fino a tantocchè quell'abito per 1' età non poteffe far tellimonio della virilità dell'animo, ede'penQeri atti a reggere la Repubblica. E però con 1' abito corto fi viene a moilrare , che i Poveri di fpirito tengono poco conto degli onori e delle grandezze mondane , le quali ben fpelTo attraverlandou al penfiero , come le velli lunghe fogliono intricarfi fra le gamb^ , fino c.gione che difficilmente ^\ può camminare dietro a Criilo « eifendoci necelTario eifere fpeditiffimi dalle cofe del Mondo , per fcguire la via del Cielo . Si dice anche volgarmente , che îmt honores onera ; non altro che pefo fi fente dalle velli, che arrivano fino a terra, a Chi le porta . Il veilimento llracciato, e la ficcia curvata, mollrano l' umiltà, che è propriamente il definito per la Povertà di fpirito , ed è grado pili batfo di quello , che dimandano umanità e cortesia i Morali Rimira il Cielo per moilrare , che il premio di quella Virtù non fi afpetta fra gli Uomini , ma folo da Dio Creator Noflro , che ha le vie fuc (come dice il Profeta) differenti dalle vie degli Uomini ; ed il gello col motto fottofcritto di S. Agollino fignifica quello llelfo.. (a) BEATI- ( (7 ) La Povertà di Spirito Immaginata dal P. Ricci è la feguente . Dofina di faccia pallida e magra , ma alk?ra , fana , e âf. iarda . Col veftimcftio fqttjj-ciato . Cile ali a^-lì omeri , e 'l 'jrìto verfo il Cielo , dadd'jve le fi nicjlra tata Corona ingemmala . Tiene in um nano un ?u:izzetio di fiori , e fieli' altra un pìccolo pane . Sta co' piedi l'opra una Pietra quadrata ^ fato i quali farà un Cerno di dovizia pieno di lioje e denari . Si dipinge di volto pallida e magra , per non elTer altro la Povertà che maiicameiito delle cofe temporali , qn-»li fi abbindoiiauo volentieri per J' amor di Dio . dandofi alla Penitenza , aftiiienze e digiuni , dalle quali cofe derivi, la palli.lezza , e niaj'rezza dei corpo . Sta allegra, perchè moilra di effere tutta athdata alla Divina Provvidenza , e polTedendo la Divina Grazia polTiedc ogni letizia , o^ni pace , ogni tranquillità interiore . Le ali denotano la facilità con Cile fi ergono i Poveri di fpirito alle celefti confiderazioni , non avendo occupameuti tempoali , né impedimento alcuno . Tiene il volto verlo il Cielo , la fe-no Cile i dii'pregiatori del Mondo fono col corpo folo in Terra , ma col penfiero nelle Eterne Beatitudini . Se le moilra altresì la Corona del Regno di Dio, del quale li tanno Padroni , in merito del difprezzo delle cofe terrene . Il mazzetto di fiori denota , che quel poco the hanno, lo pofTeggono e godono in pace , ombreggiata peri Fiori j ed un pane fia pur duro ed iafipidOjio mangiano con gu- Ilo . Sta fopra una Pietra quadrala , fimbolo della Giuftizla , colla quale vivono. Il Corno di dovizia fotco i piedi fignifica il difprezzo de' Beni temporali . .
or FAnciulIa TOMO PRIMO. BEATITUDINE SECONDA. E* la Manfuetudijie . Beati mitcst qitoniam ipfi pojjìkbmt ferrar»^ Importa di ejfen manfucto « ed umano i e ad altri nel bene » e negli OHeJìi ferviz) confentire . ô% , che tenga fra le braccia i in atto di accarezzare » un picciolo e manfueto Agnello , col motto cavato dal Salmo : Manfueti h^redi- tab:tnt terram . Per la medefima ragione detta di fopra » quelta Figura fi farà Fanciul- la ancor' ella . L' Agnello flgnifica purità, femplicità , e manfuetudine , non folamcn» te nelle profane lettere Egizie ; ma ancora nelle Sagre della Religioncj CriiHana , e gli Auguri gentili adoperavano 1' Agnello nei loro Sacrifìzj , iblo per piacevolezza del puro e manfueto animo . Ancora Saa_» Giovan BattilU , fingolar teflimonio dei fecreti CcIelH , per manifellarefott» femplice velame la maniuetudine di Grillo Signor Noitro, dÌLfe lui efifer un Agnd«
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