Iconologia del cavaliere Cesare Ripa, perugino

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ICONOLOGIA
l'ette granfe Vacche, quanto le ll-ttc colme Spighe denotavano! fette Anni «
che Itati farebbono di Abbondanza , legnici da altri lette di tale Careitia , che
conllimato interamente avrebbono tuttociò avelfe prodotto la Terra ne' Ibpraddetti
fette Anni di fertiliti . Saggiamente perciò penando Faraone « So-
praintendcnte lo eleile all' Abbondanza del Regno , ed a Lui tutta la cura
affidò del buon Provvedimento de' Tuoi Popoli . VerilìcofTì intanto il iuo Pre-
lìigio . Venne 1' Abbondanza , ed Egli in tal tempo fece radunare nell' Egit-
to quanto mai Frumento potè trovarfi. Segui laCarellla, e con tal furore (i
avanzò , che miferamcnte la Gente di fame fi moriva . Tutti all' Egizii_»
Corte correvano fino dalle più remote Regioni ; Tutti la laggia Provvidenza
dì Giuleppe benedivano , contermandolo , ed acclamandolo col Nome di Sai»
vatore del Mondo. Efod. cap. 41.
FATTO STORI CO PROFANO.
PRegiaii
Cìcei'one nella fua Orazione a' Pontefici per il riedificamento di
fua Caia , che nel tempo del fuo elìglio penuriava così Roma di vi-
veri e di tutto , che nata etlendo fiera fedizione nel Popolo , minacciata veniva
dell' ultimo efterminio , fé provveduto non fi folle alle bilbgna. Venne
in fommo Ipavento il Senato , erano atterriti i Nobili . Finalmente uniti tutti
con la Plebe a richiamare Cicerone , al fuo ritorno « e col fìio provvedimento
fi die riparo alle graviflime urgenze ; trovato fu il modo , onde_>
avere e Grano , e Biade ; cefsò la fame ; terminò il tcrror ne' Romani . OV.
prò domo {uà ad Tont. Orat. 30.
FATTO FAVOLOSO.
TRittolemo di Grecia Alunno di Cerere , da ElTa ricevette im Vaio denominato
Pirodoro con ordine , che , alcelb nel di lei Carro , giraJe^?
per il Mondo , e IpargelTe ciò che dentro vi aveva Ella porto . Era querto
ricolmo di grano , ed aveva la proprietà , che per quanto fé ne verlade rimaneva
femprc pieno . Allegro Trittolemo e per la fama , che ne! Monda
acquiilata fi farebbe , e per 1' abbondanza , che a quello avrebbe recata , piti
che di buona voglia ubbidì la provvida Dea . Giunto nel fopravvenir della
notte in una Città della Scizia , in cui, come Re , riledeva un certo Lineo »
Jafciato in dilparte il Carro con i Draghi , fi portò all' Abitazione Reale t
e' inchinò al Re , e gli chicle per quella notte albergo , promettendogli fo-
prabbondante ricompenfa: e qui gli narrò l'ordine di Cererete gli fé ve-
dere in una gran Loggia i prodigi del fuo Vaiò . Stupito Lineo 1' accollè ,
l' abbracciò » il trattò lautamente alla propria menfa . Andato quindi Trittolemo
a dormire ,
1' ingrato maligno , e avaro Re « temendo , che fé fparfi
fi folfe tra fuoi Popoli la gran maraviglia , lo avrebbono voluto per loro Signore
; ed inoltre peniando , che farebbe Elfo divenuto ricchiflimo , e famofilli-
nio fé riufcito gli folfe il rapire il Vafb ; Itabili portarfi tacitamente al letto dell'
Olpite 3 trucid;irlO} e fervirli con tutto il comodo del Pirodoro. Non ebbe
effetto