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tesi_AntonioLorenzoM.. - LabMec

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delle piastre, dei gusci). In tempi relativamente brevi, la disponibilità di<br />

potenti mezzi di calcolo, ha portato inoltre alla definizione di modelli indipendenti<br />

dalle particolari tipologie strutturali, quali quelli a elementi finiti,<br />

che consentono raffinate analisi numeriche di strutture anche notevolmente<br />

complesse.<br />

2.2.1 Metodi agli elementi finiti<br />

I metodi degli elementi finiti sono tecniche atte ad approssimare le equazioni<br />

differenziali che governano un sistema continuo con un sistema di equazioni<br />

algebriche in un numero discreto di incognite e generate mediante l’impiego di<br />

un principio variazionale [10]. La fortuna di tali metodi è dovuta soprattutto<br />

alla facilità con cui possono essere tradotti in strumenti di calcolo automatico.<br />

Il primo passo da effettuare è una discretizzazione del sistema continuo,<br />

oggetto dell’analisi. Tale discretizzazione consiste nel suddividere il dominio<br />

in sottodomini, detti elementi finiti, e individuare dei punti, chiamati nodi<br />

sul contorno o nell’interno degli elementi. Un numero finito di parametri<br />

(valori della funzione incognita delle equazioni differenziali del sistema continuo<br />

o delle sue derivate o parametri di controllo (§ 3)) vengono poi assunti<br />

come variabili incognite del sistema discreto e la funzione incognita e le sue<br />

derivate vengono ricavate mediante funzioni di interpolazione definite sui singoli<br />

elementi. Nel caso dei problemi strutturali, vengono scelti come incognite<br />

del problema discreto, parametri di spostamento o sforzo, e spostamenti, deformazioni<br />

e tensioni in un punto generico sono espresse in termini di tali<br />

variabili mediante interpolazione. A seconda che si scelgano come variabili,<br />

solo misure del campo degli spostamenti o sia misure del campo degli spostamenti<br />

che di quello degli sforzi, si parla rispettivamente di elementi finiti<br />

compatibili o elementi misti (§ 2.2.2).<br />

2.2.2 Formulazione variazionale compatibile standard<br />

Nella formulazione compatibile vengono imposte a priori le equazioni di compatibilità<br />

e legame costitutivo e vengono imposte in forma debole le equazioni<br />

di equilibrio. I gradi di libertà del problema sono quindi gli spostamenti e<br />

le equazioni da risolvere sono equazioni di equilibrio. Il principio di minimo<br />

dell’energia potenziale totale è alla base di tale formulazione e la forma<br />

debole ad esso associata è l’equazione dei lavori virtuali.<br />

Si prenda il funzionale energetico EP T pari a:<br />

<br />

<br />

EP T [u] := 1<br />

2<br />

Cijhk(∇u)ij(∇u)hk<br />

Ω<br />

<br />

energia elastica<br />

14<br />

−<br />

tu<br />

∂Ωt<br />

<br />

lavoro esterno<br />

, (2.13)

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