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delle piastre, dei gusci). In tempi relativamente brevi, la disponibilità di<br />
potenti mezzi di calcolo, ha portato inoltre alla definizione di modelli indipendenti<br />
dalle particolari tipologie strutturali, quali quelli a elementi finiti,<br />
che consentono raffinate analisi numeriche di strutture anche notevolmente<br />
complesse.<br />
2.2.1 Metodi agli elementi finiti<br />
I metodi degli elementi finiti sono tecniche atte ad approssimare le equazioni<br />
differenziali che governano un sistema continuo con un sistema di equazioni<br />
algebriche in un numero discreto di incognite e generate mediante l’impiego di<br />
un principio variazionale [10]. La fortuna di tali metodi è dovuta soprattutto<br />
alla facilità con cui possono essere tradotti in strumenti di calcolo automatico.<br />
Il primo passo da effettuare è una discretizzazione del sistema continuo,<br />
oggetto dell’analisi. Tale discretizzazione consiste nel suddividere il dominio<br />
in sottodomini, detti elementi finiti, e individuare dei punti, chiamati nodi<br />
sul contorno o nell’interno degli elementi. Un numero finito di parametri<br />
(valori della funzione incognita delle equazioni differenziali del sistema continuo<br />
o delle sue derivate o parametri di controllo (§ 3)) vengono poi assunti<br />
come variabili incognite del sistema discreto e la funzione incognita e le sue<br />
derivate vengono ricavate mediante funzioni di interpolazione definite sui singoli<br />
elementi. Nel caso dei problemi strutturali, vengono scelti come incognite<br />
del problema discreto, parametri di spostamento o sforzo, e spostamenti, deformazioni<br />
e tensioni in un punto generico sono espresse in termini di tali<br />
variabili mediante interpolazione. A seconda che si scelgano come variabili,<br />
solo misure del campo degli spostamenti o sia misure del campo degli spostamenti<br />
che di quello degli sforzi, si parla rispettivamente di elementi finiti<br />
compatibili o elementi misti (§ 2.2.2).<br />
2.2.2 Formulazione variazionale compatibile standard<br />
Nella formulazione compatibile vengono imposte a priori le equazioni di compatibilità<br />
e legame costitutivo e vengono imposte in forma debole le equazioni<br />
di equilibrio. I gradi di libertà del problema sono quindi gli spostamenti e<br />
le equazioni da risolvere sono equazioni di equilibrio. Il principio di minimo<br />
dell’energia potenziale totale è alla base di tale formulazione e la forma<br />
debole ad esso associata è l’equazione dei lavori virtuali.<br />
Si prenda il funzionale energetico EP T pari a:<br />
<br />
<br />
EP T [u] := 1<br />
2<br />
Cijhk(∇u)ij(∇u)hk<br />
Ω<br />
<br />
energia elastica<br />
14<br />
−<br />
tu<br />
∂Ωt<br />
<br />
lavoro esterno<br />
, (2.13)