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Capitolo 2<br />
Modellazione FEM di solidi 3D<br />
La modellazione FEM delle strutture e, in generale, dei solidi è uno strumento<br />
che occupa una posizione centrale nel bagaglio culturale dell’ingegnere.<br />
Seguendo un approccio ormai consolidato, i modelli FEM vengono generati<br />
a partire da un modello meccanico ben definito introducendo, con una tecnica<br />
di interpolazione alla Galerkin, delle opportune rappresentazioni discrete<br />
delle quantità incognite.<br />
Nel caso di solidi standard la modellazione di base viene effettuta utilizzando<br />
la Meccanica dei solidi, termine con il quale si intende lo studio dello<br />
stato di deformazione e di tensione di un corpo deformabile, in relazione con<br />
le azioni ad esso applicate [8]. L’esperienza dimostra che relazioni determinate<br />
esistono in ogni tipo particolare di materiale costituente il solido e<br />
dipendono da sue particolari proprietà. I modelli materiali presi in considerazione<br />
sono quello elastico, plastico, viscoso, etc., ma, tipicamente, queste<br />
proprietà si suppongono presenti una alla volta o al più accoppiate. Ovviamente<br />
ciò è vero per i solidi ideali, in genere nei solidi reali tali proprietà si<br />
trovano accomunate.<br />
Un’altra ipo<strong>tesi</strong> fondamentale è l’idea di solido continuo necessaria per istituire<br />
certe relazioni fondamentali in forma differenziale. Tale ipo<strong>tesi</strong> equivale<br />
a condurre l’analisi meccanica a livello macroscopico anzichè al livello<br />
strutturale, atomico o subatomico.<br />
Infine un altro aspetto che caratterizza l’approccio seguito in Meccanica<br />
dei solidi è l’adozione di una descrizione matematica del problema sulla<br />
base di enti matematici, i tensori 1 della tensione e della deformazione, i<br />
1 Un tensore è un’applicazione lineare L che associa ad un vettore, un altro vettore:<br />
u = Lv, u ∈ V1, v ∈ V2<br />
essendo V1 e V2 due qualsiasi spazi vettoriali, anche di differenti dimensioni.<br />
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