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La c. fortificata (castello; torre; c.-torre, v. torre<br />
gentilizia; villa nel senso di c. forte) e il palazzo, si affermano<br />
con la differenziazione sociale; e anche questa<br />
evoluzione si può riscontrare in quasi tutte le culture. La<br />
configurazione estremamente differenziata delle forme del<br />
palazzo, dal labirinto minoico alla villa romana, dalla<br />
villa <strong>it</strong>. allo château fr., dalla c. di campagna ingl. alla magione<br />
cinese o ai palazzi orientali, si spiega in larga misura<br />
in base ai comp<strong>it</strong>i ugualmente differenziati che la c. di<br />
rappresentanza doveva svolgere nelle singole culture.<br />
Ovunque l’urbanesimo abbia portato molte persone a raccogliersi<br />
insieme in uno spazio molto ristretto si sono<br />
avute c. d’aff<strong>it</strong>to (per es. in eg<strong>it</strong>to, e a Roma: insula)<br />
spesso a piú piani, ordinate a schiera o in blocchi: dalle<br />
c<strong>it</strong>tà-stato antiche ai comuni e alle repubbliche medievali<br />
(Venezia ad es.), e alle metropoli moderne.<br />
De Beylié 1902; Reder ’16; Ehrmann Ranke ’23; Delmann ’27;<br />
Gargana ’34; Maiuri ’50-51; Buti ’62.<br />
Tra la casa d’aff<strong>it</strong>to a piú piani (c. alta, torre) da un<br />
lato e la c. contadina o il castello dall’altro si collocano la<br />
residenza borghese, destinata all’artigiano o al mercante,<br />
e il palazzo c<strong>it</strong>tadino della nobiltà. Anch’essi si commisurano<br />
in base alla s<strong>it</strong>uazione del luogo ed alla funzione (per<br />
es. la c. borghese tedesca med.; l’hôtel fr.; la c. barocca<br />
olandese; la residenza ingl. in stile queen-anne o georgiano).<br />
La rivoluzione industriale portò dovunque, e anz<strong>it</strong>utto<br />
in Inghilterra, ad un urbanesimo sempre piú ampio;<br />
nei centri di addensamento scaturirono come funghi i<br />
quartieri operai, all’inizio pos<strong>it</strong>ivamente orrendi (slums).<br />
Un certo mutamento si ebbe v 1850, anche in questo caso<br />
partendo dall’Inghilterra, ove gli arch. e i teorici presero<br />
coscienza del problema. La ricerca di forme residenziali<br />
piú umane condusse ad una riforma della c. d’aff<strong>it</strong>to; e<br />
alla svolta del s si giunse fra l’altro alla c<strong>it</strong>tÀ giardino e<br />
alla c<strong>it</strong>tÀ satell<strong>it</strong>e, ove sorsero blocchi residenziali sani,<br />
igienici e luminosi nel verde; sviluppo che comincia poi ad<br />
imporsi su scala internazionale (urbanistica).<br />
Engels 1845, 1872; Viollet 1877; von Essenwein 1908;<br />
Veltheim-Lottum ’52; Pirrone ’63.<br />
Dall’ultimo quarto dello scorso s anche gli arch. mostrano<br />
un maggiore interesse alla residenza collettiva,<br />
compresa la grossa casa ad appartamenti in aff<strong>it</strong>to: per<br />
fare solo alcuni nomi, shaw in Inghilterra, gaudí in Spa-<br />
<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>