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kua-tzu), che trasmettono ai pilastri la spinta delle gronde
aggettanti. Tali mensole o «capitelli» consistono di un sistema
non di rado complesso di blocchi portanti (tou) e di
travi d’appoggio (kung), che sostengono i vari ricorsi
dell’intelaiatura, i puntoni e le caratteristiche travi di
equilibramento, a sbalzo all’interno (ang), che corrono parallele
a breve distanza dai puntoni sotto le gronde. L’elementare
struttura si imposta sui diversi ripiani delle travature
(t’iao) che corrono sia parallele alla parete che ad
angolo retto, all’esterno ed all’interno, rispetto ad essa,
sia diagonalmente agli angoli del tetto. Tale sistema esisteva
in forma rudimentale almeno fin dal tempo della dinastia
Han e, sebbene venisse piú tardi raffinato ed elaborato,
sostanzialmente non mutò nelle epoche successive.
L’evoluzione stilistica dell’arch. cinese può largamente
considerarsi un’elaborazione di questo sistema strutturale.
Le pareti esterne ed interne di questi ed. sono inserite tra
pilastri ed intelaiatura, e non hanno funzione portante.
Sono nella maggior parte dei casi di mattoni o di legno.
Anche finestre e porte sono puri inserimenti, e non superano
quasi mai l’ampiezza di una campata (chien).
Il trattamento cromatico delle sale ne accentua la chiarezza
costruttiva. Lo smalto monocromatico delle tegole
indica, in ciascun caso, la situazione «sociale» dell’ed. Sostegni
e intelaiature sono di solito laccati o dipinti in
rosso brillante, le estremità delle travi e la zona dell’architrave
sono trattati con gli altri colori primari, in modo relativamente
stridente. Le pareti intonacate, per contrasto,
splendono di un puro candore.
Quando si concepirono gli interni di queste aule,
l’omissione di pilastri sotto il bordo del tetto condusse ad
un ambiente rettangolare centrale ingrandito a scopo di
cerimonia. La dimensione di questo ambiente si calcola in
base al numero delle campate nel senso della lunghezza e
della larghezza. Il soffitto di questo ambiente interno è
configurato o a cassettoni poggianti su mensole e sostenuto
dall’intelaiatura, ovvero da un soffitto rialzato che ha
spesso carattere di baldacchino. L’aula può essere ripartita
nel senso della lunghezza o della larghezza mediante
pareti di separazione tese tra i pilastri. Intorno a questo
nucleo si ha un «guscio» spaziale costituito dal corridoio,
tipo veranda, che corre sotto le gronde in aggetto e che è
tamponato su uno o ambedue i lati. Questo corridoio, che
circonda l’intera parte interna o corre semplicemente
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