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Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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camposanto. cim<strong>it</strong>ero cristiano, di sol<strong>it</strong>o antico. Col termine<br />

<strong>it</strong>. si intende di sol<strong>it</strong>o piú specificamente, all’estero,<br />

un impianto cim<strong>it</strong>eriale regolare, cinto di alte mura, come<br />

ad es. il c. di Pisa (1278-83), di Giovanni di Simone, coi<br />

suoi portici che richiamano un chiostro.<br />

campus (lat., «campo»). Il termine designò, specie in Inghilterra,<br />

un’area erbosa tra i principali ed. di un’univers<strong>it</strong>à;<br />

in segu<strong>it</strong>o passò in tutta Europa a indicare un complesso<br />

univers<strong>it</strong>ario dotato di residenze per docenti e studenti.<br />

Canada. La storia e la geografia si sono combinate per<br />

fare del C. una colonia, prima della Francia, poi dell’Inghilterra;<br />

ed infine per renderlo una nazione che dipende<br />

interamente, per continuare a vivere – lo si riconosca o<br />

meno – dalle forze armate di una benevola potenza vicina.<br />

L’arch. del C. riflette queste circostanze.<br />

Non che seguire anziché guidare necessariamente impoverisca.<br />

Serve anche ad ev<strong>it</strong>are eccessi, esagerazioni. Laddove<br />

la pressione innovativa è minore, di sol<strong>it</strong>o viene preservata<br />

la parte migliore del passato. In arch. come nella<br />

lingua le colonie, piú della madrepatria, preservano le<br />

forme. E qualche volta, anzi, le condizioni coloniali favoriscono<br />

singolari combinazioni tra nuovo e antico.<br />

Per es., l’arch. delle chiese parrocchiali evolutasi v la<br />

metà del s xvii nel C. fr. cost<strong>it</strong>uí a tutti gli effetti una risposta<br />

genuinamente creativa alle condizioni coloniali. La<br />

fusione, che essa mostra, tra una tradizione romanica, diffusa<br />

fin dall’epoca carolingia, e alcuni dettagli recenti del<br />

Barocco seicentesco, ha qualche parallelo in Francia nei<br />

luoghi le cui condizioni si approssimavano vagamente a<br />

quelle del Quebec, ma non è affatto la copia di cose fr.<br />

Non pochi es. di quest’arch. ci sono noti da vecchie fotografie<br />

e disegni: come la parrocchiale di St-Laurent, Île<br />

d’Orléans, in. 1695, facciata ricostr. 1708 da J. Maillou,<br />

arch. reale della Nuova Francia, dem. 1864; Ste-Anne-de-<br />

Beaupré (costr. 1689 dal capomastro Claude Baillif, dem.<br />

1878); l’antica parrocchiale di Les Trois-Rivières con un<br />

interno Luigi XV (1710, bruciata nel 1908). L’es. migliore<br />

superst<strong>it</strong>e è la cappella del convento delle Orsoline a<br />

Quebec, col suo retablo o récollette esegu<strong>it</strong>o nel 1734-39<br />

da N. Levasseur e da suo cugino P.-N. Levasseur.<br />

Questo tipo di chiesa era tanto specifico che dopo la<br />

«cessione» del 1763 venne con successo riesumato come<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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