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L’arch. c. è stata sino ad oggi poco studiata; gli ed.<br />
profani sono poco noti; ma sembra non siano esist<strong>it</strong>e c<strong>it</strong>tà<br />
pianificate, né tipi standard di ab<strong>it</strong>azioni. L’arch. sacra è<br />
nota in base a diversi es. giunti fino a noi, nella maggior<br />
parte però non datati e, inoltre, assai spesso alterati. Per<br />
il momento non è possibile fissare uno schema evolutivo<br />
dell’arch. c. sacra; data l’immensa estensione della valle<br />
del Nilo, ci si deve attendere che peculiar<strong>it</strong>à costruttive<br />
locali abbiano dato luogo a soluzioni diverse a seconda dei<br />
diversi centri. Qui possiamo solo accennare ai pochi tipi<br />
ed. principali:<br />
1. Il cd gruppo Sohag fu creato ancor prima della separazione<br />
della chiesa c. da quella bizantina (Deir-el-Abyâd,<br />
Deir el-Ahmar, Dendera), e comprende basiliche con navatelle<br />
(un tempo forse a navata centrale aperta?), con<br />
triconco distinto (a forma di trifoglio), cori assai elaborati<br />
e articolati all’interno mediante colonne, nicchie incorniciate<br />
da edicole e numerosi piccoli ambienti laterali<br />
(oggi soltanto nelle due chiese conventuali di Sohag). Le<br />
chiese conventuali (costr. c 440 dal riformatore del monachesimo<br />
egiziano, Apa Shenuta; non si ha data per Dendera)<br />
presentano reminiscenze dell’arch. egizia ant.<br />
2. La semplice basilica con navate, con terminale est<br />
generalmente tripart<strong>it</strong>o (abside rettangolare o semicircolare<br />
con ambienti subordinati su ciascun lato) deriva<br />
dall’arch. paleocristiana ed è durata fino a Med. inoltrato,<br />
anche se poco sembra si potesse costruire dopo la conquista<br />
araba. Solo nel s xi-xii si ebbe un’attiv<strong>it</strong>à ed. significativa,<br />
con la ricostruzione di piú antiche chiese, che<br />
comportò la sost<strong>it</strong>uzione delle volte alle coperture in<br />
legno, il rinforzo delle mura portanti e il rimpiazzo o inalveolazione<br />
delle colonne entro massicci pilastri in muratura.<br />
Le volte furono o del tipo a botte continua o una successione<br />
di cupole in laterizio; si trovano pure gallerie.<br />
Esempi tipici sono le chiese del Cairo, le cui parti piú antiche<br />
sono in alcuni casi relegate al ruolo di cripta.<br />
3. In questo periodo si assiste pure al sorgere di un<br />
tipo di chiesa profondamente diverso, favor<strong>it</strong>o a quanto<br />
pare dalla proliferazione di altari, che erano già comparsi<br />
negli ambienti adiacenti all’abside e in cappelle sussidiarie<br />
appos<strong>it</strong>amente aggiunte. Tale nuovo tipo fu la cd «chiesa<br />
larga», frequente a quanto pare nei monasteri: da tre a sei<br />
cori (haikal) della medesima dimensione sono disposti in<br />
fila, preceduti da uno o piú transetti interrotti, corrispon-<br />
<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>