Scarica - Associazione Nazionale Magistrati
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nistrazione e gestione dei beni sequestrati<br />
e confiscati, ed anche in qualche<br />
modo pericolose, affidando tutta<br />
la gestione dell’amministrazione dei<br />
beni, sin dalla fase iniziale e solo<br />
cautelare del sequestro del bene<br />
all’Agenzia del Demanio.<br />
Quest’ultima, infatti, assume un<br />
ruolo centrale anche nella fase in cui<br />
è in corso il procedimento giurisdizionale,<br />
quando il giudice deve ancora<br />
approfondire nel contraddittorio<br />
delle parti elementi determinanti per<br />
poter giungere o meno alla confisca<br />
del bene, elementi che spesso vengono<br />
proprio dalla apprensione concreta<br />
dei beni (esecuzione del sequestro)<br />
e dall’inizio dell’amministrazione<br />
giudiziaria.<br />
E’ evidente, quindi, come, al di là<br />
dell’espressione di sostanziale sfiducia<br />
nell’operato dei giudici, si introducano<br />
pericolosi e gravi elementi di<br />
interferenza dell’autorità amministrativa<br />
in una delicata fase giurisdizionale,<br />
con il rischio di disperdere<br />
spunti decisivi per l’attività investigativa<br />
e per la decisione del giudice.<br />
Va detto anche, quanto ai prospettati<br />
obiettivi di maggiore efficacia e<br />
professionalità, di riduzione dei<br />
tempi e dei rischi di ulteriori infiltrazioni<br />
mafiose cui sono esposti i beni,<br />
che è dato noto a tutti gli operatori,<br />
agli osservatori politici, alle istituzioni<br />
stesse (Commissione Parlamentare<br />
Antimafia, Corte dei Conti, Prefetture)<br />
che l’Agenzia del Demanio sin<br />
ora ha dato cattiva prova nella<br />
gestione dei beni, nella quale ha<br />
mostrato gravi ritardi ed sistematiche<br />
inefficienze.<br />
Non si può, quindi, condividere la<br />
scelta di affidare all’Agenzia una<br />
fase così delicata della procedura.<br />
Il disegno di legge affronta, poi,<br />
la spinosa questione della tutela dei<br />
terzi che in buona fede sono entrati in<br />
contatto con i beni della mafia.<br />
Anche qui l’approccio appare superficiale<br />
e le soluzioni prospettate sono<br />
insufficienti e scarsamente convincenti<br />
al fine di contemperare la doverosa<br />
garanzia dei diritti dei terzi con<br />
la certezza ed effettività della sottrazione<br />
del bene alla mafia che viene<br />
destinato ad utilità sociali.<br />
Sul piano dell’intervento giudiziario<br />
molte sono le difficoltà che si<br />
frappongono alla concreta attuazione<br />
ed effettività di una significativa<br />
azione in materia di confisca dei<br />
beni.<br />
Su questo terreno alcune indicazioni<br />
chiare sono venute da chi opera<br />
sul campo, ma sono rimaste quasi<br />
sempre inattuate.<br />
Si imporrebbero la destinazione<br />
di adeguate risorse, in termini di<br />
mezzi e di personale, una seria e specifica<br />
formazione professionale degli<br />
operatori, l’adozione di scelte e strategie<br />
organizzative coerenti con le<br />
proclamate priorità.<br />
Il sequestro e la confisca di un<br />
bene o di una attività riferibile ad una<br />
organizzazione criminale (mafiosa,<br />
camorrista etc.) richiede innanzitutto<br />
una indagine patrimoniale molto<br />
complessa ed approfondita, idonea e<br />
137<br />
La<br />
Magistratura<br />
Organo<br />
della<br />
<strong>Associazione</strong><br />
<strong>Nazionale</strong><br />
<strong>Magistrati</strong><br />
Contributi