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Ordinamento Giudiziario<br />
Riforma dell’Ordinamento:<br />
il Punto di Vista<br />
dell’Uditore Giudiziario<br />
Cristina Amoroso *<br />
Il punto di vista dell’uditore giudiziario<br />
all’indomani dell’approvazione<br />
della riforma dell’ordinamento<br />
giudiziario è il punto di vista,<br />
non si sa se privilegiato o meno, di<br />
chi non può dire” la magistratura<br />
prima era diversa”.<br />
L’uditore giudiziario al più può<br />
dire “...me l’immaginavo diversa”.<br />
A differenza dei colleghi,<br />
soprattutto di quelli più anziani,<br />
non abbiamo vissuto i fasti del giudice<br />
istruttore o le beghe del pretore<br />
e non abbiamo avuto la possibilità<br />
di vedere quella magistratura<br />
così differente che nostalgicamente<br />
viene evocata innanzi allo spettro<br />
della riforma.<br />
Punto di vista privilegiato o<br />
meno, mi sono posta alcune<br />
domande alla luce di due riflessioni,<br />
riferita l’una al passato e l’altra<br />
al futuro.<br />
La maggioranza della magistratura<br />
pre-riforma non ha dato buoni<br />
frutti, e ciò possiamo dirlo perché<br />
ogni giorno ci scontriamo con i<br />
risultati di anni ed anni di gestione<br />
farraginosa e poco efficiente del<br />
sistema giudiziario.<br />
L’osservazione ovviamente non<br />
è riferita a quanti, ora in silenzio,<br />
ora assurgendo agli onori della cronaca,<br />
hanno fatto qualcosa di<br />
“straordinario” facendo conoscere<br />
alla cittadinanza un magistrato<br />
diverso, ma ai più che, in maniera<br />
evidente, hanno provocato ciò che<br />
noi ereditiamo.<br />
8<br />
*Uditore<br />
giudiziario<br />
Distretto<br />
di Napoli<br />
La lista nera delle anomalie è<br />
nota e non vale qui la pena di riproporla;<br />
noi uditori con sguardo non<br />
ancora disincantato ci meravigliamo<br />
della mole dei ruoli, dei processi<br />
risalenti a 10 anni fa, dei lunghi<br />
rinvii concessi tra una udienza e<br />
l’altra, dei numerosi reati prescritti.<br />
Se questo è l’effetto, viene da<br />
chiedersi quale sia stata la causa e<br />
se sia giusto difendere acriticamente<br />
ciò che è stato e non ha funzionato.<br />
La riflessione riferita al futuro è<br />
legata alla riforma approvata, che si<br />
è concentrata soltanto sulla “gestione”<br />
dei magistrati, disciplinandone<br />
diversamente le carriere, le funzioni<br />
e la composizione degli organi di<br />
autogoverno, e che ha trascurato<br />
aspetti ben più meritevoli di attenzione<br />
che avrebbero potuto dare<br />
soluzione a problemi legati più<br />
pragmaticamente alla endemica<br />
carenza di risorse ed ai meccanismi<br />
processuali inidonei a consentire<br />
decisioni più rapide.<br />
Da quanto emerso dalle discussioni<br />
anche informalmente fatte sul<br />
punto posso dire che gli uditori,<br />
quindi, da “presente della magistratura”<br />
non condividono né la strenua<br />
difesa di un sistema che non ha funzionato<br />
– il passato - né una riforma<br />
che palesemente non ha lo scopo di<br />
rendere più fluida l’attività giudiziaria<br />
- il futuro.<br />
Il nuovo ordinamento giudiziario<br />
desta generale preoccupazione e