Scarica - Associazione Nazionale Magistrati
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La<br />
Magistratura<br />
Organo<br />
della<br />
<strong>Associazione</strong><br />
<strong>Nazionale</strong><br />
<strong>Magistrati</strong><br />
Documenti Vari<br />
I Dirigenti <strong>Magistrati</strong><br />
degli Uffici Giudiziari:<br />
Funzioni, Formazione,<br />
Selezione<br />
1. Una premessa di carattere<br />
storico: perché in magistratura<br />
esiste il problema di dirigenti<br />
inadeguati.<br />
Per molto tempo si è sottovalutata<br />
l’importanza della funzione dei<br />
dirigenti e da parte di molti magistrati<br />
si è persino guardato al capo<br />
dell’ufficio con sospetto. Ciò è<br />
dipeso, in decenni remoti, dalla<br />
scarsa considerazione che nell’esercizio<br />
della giurisdizione è stata<br />
data agli aspetti organizzativi ed<br />
inoltre dall’esigenza di dare alla<br />
magistratura un assetto conforme<br />
alla Costituzione: l’indipendenza<br />
“interna” era effettivamente a<br />
rischio quando poteri eccessivi<br />
erano concentrati nei capi degli<br />
uffici. Ma, successivamente, realizzata<br />
in grande misura la “filosofia<br />
della Costituzione”, è emersa<br />
una nuova forma di sfiducia dipendente<br />
dalla esperienza di capi degli<br />
uffici non adeguatamente capaci di<br />
fare buon uso dei poteri che loro<br />
sono comunque e giustamente<br />
attribuiti.<br />
Certamente le esigenze di direzione<br />
delle strutture giudiziarie<br />
molte volte non hanno trovato adeguata<br />
risposta e la funzione affidata<br />
ai capi degli uffici è spesso<br />
apparsa segnata da arretratezze ed<br />
insufficienze. Ciò è dipeso da molteplici<br />
fattori. In primo luogo il<br />
permanere della concezione della<br />
funzione dirigenziale come premio<br />
198<br />
Documento redatto<br />
a cura del gruppo<br />
di lavoro sui direttivi<br />
dell’<strong>Associazione</strong><br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>Magistrati</strong><br />
alla carriera, come ricompensa del<br />
buon lavoro giudiziario svolto,<br />
anziché come specifico incarico<br />
per il quale è necessario avere<br />
apposite attitudini. Concezione<br />
certamente non conforme al disegno<br />
costituzionale della magistratura<br />
e, tra l’altro, in contraddizione<br />
con le tesi culturali professate<br />
dall‘ANM che ha da sempre sottolineato<br />
la necessità del rifiuto della<br />
carriera e di una costruzione gerarchica<br />
di essa. In secondo luogo<br />
l’eccessiva preponderanza data per<br />
anni al criterio dell’anzianità; preponderanza<br />
volta in origine a<br />
garantire l’indipendenza interna<br />
dei singoli magistrati, limitando al<br />
massimo una eccessiva discrezionalità<br />
delle scelte, ma sfociata col<br />
tempo in una trascuratezza nella<br />
valutazione delle attitudini e del<br />
merito. Quando si è poi cercato di<br />
limitare o persino superare il criterio<br />
dell’anzianità, è successo che,<br />
in assenza di adeguati parametri di<br />
valutazione e di attendibili strumenti<br />
di conoscenza, finissero per<br />
prevalere molto spesso logiche di<br />
appartenenza e schieramento<br />
rispetto al confronto tra diverse<br />
legittime impostazioni culturali e<br />
tecniche sulla funzione del Dirigente.<br />
Non pensiamo che nella<br />
situazione attuale si possa rilanciare<br />
il criterio della selezione dei<br />
dirigenti sulla base essenzialmente<br />
della sola anzianità o quasi, ma è<br />
necessario che il CSM nell’eserci-