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Scarica - Associazione Nazionale Magistrati

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Sulla Riforma<br />

delle Procedure<br />

Concorsuali<br />

Osservazioni sullo schema di<br />

decreto legislativo approvato dal<br />

CDM del 23 settembre 2005, in<br />

attuazione dei principi e criteri<br />

direttivi contenuti nella legge<br />

delega n. 80/2005.<br />

PREMESSA:<br />

Una riforma organica della<br />

disciplina delle procedure concorsuali<br />

di cui al regio decreto 16<br />

marzo 1942, n. 267 è indubbiamente<br />

necessaria, urgente e praticabile.<br />

Del resto, già con l’avvento<br />

della Costituzione, si era mostrata<br />

in tutta la sua evidenza l’incompatibilità<br />

sussistente tra il carattere<br />

autoritario che connotava il processo<br />

fallimentare e i principi costituzionali,<br />

incompatibilità che imponeva<br />

correzioni comportanti effetti<br />

non di poco conto riguardo la funzionalità<br />

e la celerità del processo<br />

fallimentare.<br />

L’impellenza della riforma dagli<br />

anni ottanta, sino agli ultimi anni,<br />

dopo gli interventi della Corte<br />

costituzionale diretti a conformare<br />

la disciplina della crisi di impresa e<br />

dell’insolvenza ai principi costituzionali<br />

a colpi di sentenze additive,<br />

ha trovato la sua nuova fonte nell’esigenza<br />

di uniformare la disciplina<br />

fallimentare alla normativa<br />

comunitaria ed alle convenzioni<br />

internazionali e, soprattutto, nell’esigenza<br />

crescente di accelerazione,<br />

alla luce dei tempi eccessivamente<br />

lunghi delle procedure fallimentari<br />

e della scarsa soddisfazione<br />

che le stesse garantiscono.<br />

Anche nella scienza giuridica è<br />

peraltro condivisa l’opinione che<br />

l’impronta pubblicistica alla base<br />

del r.d. 267/1942, con una vocazione<br />

eminentemente espulsiva dell’insolvente<br />

dal mercato, non fosse<br />

più in grado di tenere insieme una<br />

procedura nel frattempo appesantita<br />

dai molti giudizi (civili e penali)<br />

doverosamente avviati per finalità<br />

recuperatorie e di affermazione<br />

delle frequenti responsabilità. Parimenti<br />

la diffusa mancanza di attivo<br />

di molti fallimenti testimonia ancora<br />

che l’imprenditore in difficoltà si<br />

avvicina al processo concorsuale<br />

italiano troppo tardi, quando oramai<br />

gli elementi attivi aziendali si<br />

sono disgregati.<br />

In questo senso, l’ANM ha<br />

seguito sempre con interesse e<br />

partecipazione i numerosi progetti<br />

di riforma organica delle<br />

procedure concorsuali che si sono<br />

succeduti negli ultimi anni, assistendo<br />

anche al fallimento di ogni<br />

progetto (vedi le proposte elaborate<br />

dalla Commissione Trevisanato)<br />

capace di sostituire il vecchio corpus<br />

juris, con un nuovo corpus<br />

altrettanto armonico, ma attuale,<br />

conforme ai principi comunitari,<br />

capace di armonizzarsi ai sistemi<br />

europei e di fornire una risposta in<br />

termini di efficienza all’accelerazione<br />

dei rapporti di mercato e alle<br />

potenziali dimensioni dei dissesti<br />

anche alla luce degli ultimi eclatanti<br />

casi di insolvenza (si pensi ai casi<br />

187<br />

La<br />

Magistratura<br />

Organo<br />

della<br />

<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Magistrati</strong><br />

Documenti Vari

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