Scarica - Associazione Nazionale Magistrati
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avente comunque portata definitoria<br />
del processo) a scapito del processo,<br />
sia ogni indulgenza acritica verso<br />
forme alternative di risoluzione delle<br />
controversie con una rinunzia integrale<br />
al processo, individuate, in<br />
nome dell’efficienza, quali uniche<br />
possibile risposte alla crisi della giustizia<br />
civile. Il tema dell’efficienza<br />
del servizio giustizia oggi richiede -<br />
con l’introduzione dell’art. 111 della<br />
Costituzione letto in combinato<br />
disposto con l’art. 97 - una nuova lettura<br />
che riconosca l’avvenuta costituzionalizzazione<br />
del principio di<br />
efficienza del servizio giustizia e<br />
voglia conseguentemente indagare<br />
tutti gli oggetti e le categorie concettuali<br />
rilevanti (: uno per tutti, il<br />
tempo nell’attività giudiziaria e il<br />
tempo nel diritto, nel processo e i<br />
suoi riflessi economici), gli ambiti di<br />
intervento (legislazione, amministrazione<br />
della giurisdizione, giurisdizione)<br />
rispetto agli obiettivi da perseguire<br />
e gli strumenti necessari e utili<br />
per il loro raggiungimento. L’indagine<br />
sull’efficienza del servizio giustizia<br />
deve necessariamente tenere<br />
conto e prendere le mosse dalla<br />
distinzione dei profili di efficienza<br />
degli uffici giudiziari come strutture<br />
organizzative strumentali all’esercizio<br />
della giurisdizione da quelli relativi<br />
all’efficienza del lavoro del giudice<br />
civile, rilevandosi come debba<br />
correttamente distinguersi tra il problema<br />
dell’efficienza nel tribunale<br />
civile e il problema dell’efficienza<br />
dell’organizzazione del giudice civi-<br />
le, ciascuno di essi investendo distinti<br />
ambiti di analisi e di intervento.<br />
Esame che deve essere condotto,<br />
senza alcuna intenzione di completezza,<br />
tenendo presente che la letteratura<br />
in materia (ormai arricchita dal<br />
contributo di magistrati, avvocati,<br />
cancellieri, accademici, informatici,<br />
analisti di organizzazione, associazioni<br />
di categorie e di consumatori),<br />
ci segnala la necessità di realizzare<br />
un intervento in prima istanza sul<br />
piano organizzativo, al di là di meri<br />
aumenti di organico dei magistrati e<br />
dei funzionari amministrativi: un<br />
organizzazione che funziona male<br />
vede moltiplicate le disfunzione in<br />
modo progressivo e proporzionale<br />
all’aumento degli organici, di, pur<br />
pregnanti e rilevanti, modifiche alle<br />
legge processuale, di interventi di<br />
informatizzazione che si limitino a<br />
tecnologizzare e consacrare il disordine<br />
organizzativo, dando vita ad una<br />
paradossale burotelematica.<br />
Il problema dell’efficiente organizzazione<br />
del lavoro del giudice<br />
civile: assistiamo oggi al tramonto<br />
della figura autorefenziale del giudice\monade,<br />
centro del mondo giudiziario,<br />
rinchiuso nella propria turris<br />
eburnea, rivolto esclusivamente alla<br />
solitaria creazione del suo prodotto<br />
unico e perfetto, cioè la sentenza, e<br />
dimentico tanto della variabile<br />
“tempo” che abbia scandito, nel bene<br />
o nel male, il suo lavoro, quanto del<br />
contesto organizzativo nel quale<br />
opera e che è influenzato conseguentemente<br />
dai suoi comportamenti col-<br />
159<br />
La<br />
Magistratura<br />
Organo<br />
della<br />
<strong>Associazione</strong><br />
<strong>Nazionale</strong><br />
<strong>Magistrati</strong><br />
Contributi