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Studio della forma di riga del K3C60 - Dipartimento di Fisica e ...

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2.2. I Carbocationi 21<br />

Figura 17: Metodo <strong>di</strong> sintesi <strong>di</strong> un carbocatione stabile secondo Olah.<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> molecola impone la non planarità a causa <strong><strong>del</strong>la</strong> curvatura <strong>del</strong>lo scheletro composto<br />

dai legami σ C − C), tende ad essere planare. L’atomo <strong>di</strong> C carbocationico ha sei<br />

elettroni <strong>di</strong> valenza e la struttura dei legami <strong><strong>del</strong>la</strong> molecola può essere adeguatamente<br />

descritta col mo<strong>del</strong>lo dei Legami <strong>di</strong> Valenza <strong>di</strong> Lewis (legami a 2 centri con 2 elettroni).<br />

• Carbocationi ad alta coor<strong>di</strong>nazione (non classici): questa categoria comprende tutti<br />

quei composti carbocationici con 5 o più atomi coor<strong>di</strong>nati allo stesso atomo <strong>di</strong> C il cui<br />

schema <strong>di</strong> legami non può essere descritto col mo<strong>del</strong>lo classico degli elettroni <strong>di</strong> valenza<br />

ma è necessario impiegare il mo<strong>del</strong>lo dei legami Multicentrici e deficienti <strong>di</strong> elettro-<br />

ni(legami a tre o più centri e due elettroni). In questo caso il centro carbocationico è<br />

spesso circondato da otto elettroni (quin<strong>di</strong> <strong>forma</strong>lmente sod<strong>di</strong>sferebbe la sua valenza),<br />

tuttavia due o più elettroni sono coinvolti in altri legami (legami multicentrici) pertanto<br />

realmente l’atomo <strong>di</strong> C è deficiente <strong>di</strong> elettroni. Un situazione <strong>di</strong> questo tipo si realizza,<br />

ad esempio, in una reazione <strong>di</strong> sostituzione nucleofila SN2 (oppure in un eliminazione<br />

SE2) quando il carbonio coinvolto nella sostituzione coor<strong>di</strong>na contemporaneamente il<br />

nucleofilo entrante ed il gruppo uscente. Ovviamente, dato che la sfera <strong>di</strong> valenza <strong>del</strong><br />

carbonio non si può espandere coinvolgendo gli orbitali 3d per ospitare più <strong>di</strong> otto elet-<br />

troni (come invece avviene nel caso <strong>del</strong>lo S ad esempio), composti <strong>di</strong> questo tipo sono<br />

altamente instabili e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficilmente isolabili.<br />

Oltre alla classificazione dei carbocationi, Olah in<strong>di</strong>viduò anche alcuni criteri generali per<br />

valutare la stabilità dei carbocationi classici considerando che quest’ultima è influenzata dal-<br />

l’interazione <strong>del</strong>l’orbitale p vuoto <strong>del</strong> carbonio carbocationico col suo intorno. Ad esempio<br />

la presenza <strong>di</strong> atomi vicinali con doppietti <strong>di</strong>sponibili alla con<strong>di</strong>visione per risonanza (come<br />

O, S, N) <strong>di</strong>minuisce parzialmente la deficienza <strong>di</strong> carica <strong>del</strong> carbonio aumentando la sta-<br />

bilità <strong>del</strong> carbocatione; oppure l’effetto <strong>di</strong> Iperconiugazione lungo un legame σ da parte <strong>di</strong><br />

gruppi alchilici stabilizza i carbocationi: i carbocationi terziari sono più stabili dei secondari<br />

che a loro volta sono più stabili dei primari. I sistemi π coniugati godono <strong>di</strong> un ulteriore<br />

fattore <strong>di</strong> stabilizzazione dato, appunto, dalla coniugazione: gli elettroni π sono in grado <strong>di</strong><br />

<strong>del</strong>ocalizzarsi sulla molecola andando così a colmare parzialmente la deficienza <strong>di</strong> carica sul<br />

C carbocationico. Quest effetto è <strong>di</strong> particolare interesse per la <strong>forma</strong>zione <strong>di</strong> carbocationi<br />

<strong>del</strong> C60 in quanto anch’esso ha un sistema π coniugato; nonostante ciò la stabilizzazione do-<br />

vuta alla coniugazione, nel fullerene, è molto minore <strong>di</strong> quella riscontrata in altri sistemi π

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