Studio della forma di riga del K3C60 - Dipartimento di Fisica e ...
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2.3. Ossidanti 25<br />
Figura 22: Reazione tra C60 ed AsF5<br />
o <strong>di</strong> Se4 oppure per sintetizzare specie complesse come [F e(CO)6][Sb2F11]2 tuttavia è stato<br />
relativamente poco impiegato come ossidante verso specie organiche, perchè la sua elevata<br />
forza ossidante può <strong>di</strong>struggerle come sostiene Reed.<br />
Figura 23: Reazione <strong>di</strong> ossidazione <strong>del</strong> Hg <strong>di</strong> R.J.Gillespie<br />
Nella reazione tra C60 ed AsF5 l’ossidante è l’As, <strong>di</strong> una <strong>del</strong>le 3 moli <strong>di</strong> pentafluoruro<br />
<strong>di</strong> arsenico, che cambia il suo stato <strong>di</strong> ossidazione da +5 a + 3 sottraendo 2 elettroni al<br />
fullerene <strong>forma</strong>ndo trifluoruro <strong>di</strong> arsenico. Le restanti 2 moli <strong>di</strong> pentafluoruro <strong>forma</strong>no 2 moli<br />
<strong>di</strong> AsF − 6<br />
che fanno da controione al <strong>di</strong>catione <strong>del</strong> fullerene <strong>forma</strong>tosi e <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>scuteremo<br />
successivamente le prorpietà <strong>di</strong> anione non coor<strong>di</strong>nante (paragrafo 2.4.2).<br />
Figura 24: Reazione <strong>di</strong> produzione NO + 2<br />
nella miscela solfonitrica.<br />
Da notare che la reazione avviene in SO2 cioè un solvente scarsamente nucleofilo e resi-<br />
stente all’ossidazione da parte <strong>del</strong> pentafluoruro, già impiegato da Olah nei primi stu<strong>di</strong> sui<br />
carbocationi. In fine un’altra proposta per la sintesi <strong>di</strong> fulleriti cationiche riguarda l’impiego<br />
<strong>di</strong> sali <strong>di</strong> nitroni ionici. Questi sali, composti da NO + 2<br />
ed un controione, sono stati originaria-<br />
mente sviluppati per evitare due problemi che si possono presentare in alcuni casi particolari<br />
<strong>del</strong>le reazioni <strong>di</strong> nitrazione <strong>di</strong> un anello aromatico per le quali si impiega normalmente la<br />
miscela solfonitrica. Il primo riguarda l’acqua che viene prodotta nella reazione <strong>di</strong> <strong>forma</strong>-<br />
zione <strong>di</strong> NO + 2<br />
tra acido solforico e nitrico concentrati (figura 24): questa ha un effetto <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>luizione sugli aci<strong>di</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> miscela che porta alla <strong>di</strong>minuzione <strong><strong>del</strong>la</strong> sua capacità <strong>di</strong> nitrazione.<br />
Il secondo problema è dato dal fatto che non sempre si può utilizzare la miscela solfonitrica<br />
(composti sensibili agli aci<strong>di</strong>), infatti non tutte le sostanze organiche sopportano con<strong>di</strong>zioni<br />
così drastiche. Quin<strong>di</strong> è stato necessario sviluppare i sali <strong>di</strong> nitronio, è stato anche osservato<br />
che questi composti in alcuni casi si comportano da ossidanti [32]. NO + 2<br />
ha 16 elettroni <strong>di</strong>