Studio della forma di riga del K3C60 - Dipartimento di Fisica e ...
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58 3. Tecniche <strong>di</strong> Sintesi e <strong>di</strong> Caratterizzazione<br />
Dati NMR per i nuclei <strong>di</strong> interesse per questa tesi.<br />
Atomo I Abbondanza (%) γ (rad / T s) µ (µN) Q (mbarn) Sens. Rel. ν (MHz)<br />
1 H 1/2 99, 98 26, 752 · 10 7 4,837 – 1, 00 400,00<br />
2 H 1 1, 5 · 10 −2 4, 107 · 10 7 1,213 2,86 1, 45 · 10 −6 61,40<br />
13 C 1/2 1, 108 6, 728 · 10 7 1,217 – 1, 76 · 10 −4 100,58<br />
75 As 3/2 100 4, 59 · 10 7 1,858 0,314 9.25 · 10 −2 68,72<br />
19 F 1/2 99, 98 25, 18 · 10 7 4,55 – 1, 00 376,51<br />
Tabella 7: Parametri NMR più importanti per i nuclei <strong>di</strong> interesse per le misure svolte in questo<br />
lavoro: momento angolare <strong>di</strong> spin I, abbondanza naturale, rapporto giromagnetico γ <strong>di</strong> Larmor,<br />
momento magnetico nucleare µ, momento quadrupolare, sensibilità relativa rispetto al nucleo <strong>di</strong><br />
1 H (ottenuta moltiplicando la sensibilità assoluta per l’abbondanza naturale <strong>del</strong>l’isotopo attivo)<br />
e frequenza espressa in magnetoni nucleari calcolata per un magnete a 400 MHz (9,3950 T).<br />
variazione <strong>del</strong> flusso, proporzionale al momento magnetico <strong>del</strong> campione, produce quin<strong>di</strong> una<br />
variazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> potenziale misurabile.<br />
3.7 Spettroscopia NMR<br />
La tecnica <strong>di</strong> spettroscopia NMR è stata largamente utilizzata per caratterizzare i campioni<br />
sintetizzati; in particolare sono stati eseguiti esperimenti <strong>di</strong> NMR su: 13 C per verificare la<br />
presenza <strong>di</strong> possibili <strong>di</strong>storsioni <strong>del</strong> C60 dovute a polimerizzazione o ad attacchi nucleofili sul<br />
catione <strong>forma</strong>tosi, su 75 As e 19 F per verificare la presenza ed il comportamento <strong>del</strong>l’anione<br />
AsF − 6<br />
. Analogamente a quanto scritto nel paragrafo 3.6, in questo paragrafo illustrerò,<br />
qualitativamente, i principi fondamentali <strong><strong>del</strong>la</strong> tecnica NMR soffermandomi sui dettagli utili<br />
all’interpretazione dei dati ottenuti dalle misure NMR sui campioni sintetizzati.<br />
Ogni nucleo è caratterizzato da un proprio numero quantico <strong>di</strong> spin I e da un proprio<br />
momento magnetico µ (tabella 7). In assenza <strong>di</strong> un campo magnetico esterno gli spin nu-<br />
cleari, <strong>di</strong> un dato materiale non magnetico, sono orientati casualmente per dare un momento<br />
magnetico totale uguale a zero. Applicando un campo magnetico il sistema evolve verso<br />
un nuovo stato d’equilibrio caratterizzato da un momento magnetico totale non nullo. Si<br />
può rappresentare il fenomeno ricorrendo alla descrizione classica <strong>del</strong> moto <strong>di</strong> un momento<br />
magnetico in un campo costante ed uniforme B0. Se isolato, esso precede attorno alla <strong>di</strong>-<br />
rezione <strong>del</strong> campo magnetico applicato con una frequenza caratteristica detta frequenza <strong>di</strong><br />
Larmor. L’interazione tra più momenti magnetici implica scambi energetici che inducono il<br />
rilassamento <strong><strong>del</strong>la</strong> magnetizzazione risultante lungo la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> B0 (figura 56 a). Se a<br />
questo sistema venisse applicato un impulso <strong>di</strong> un campo magnetico oscillante (come una<br />
ra<strong>di</strong>azione elettromagnetica) <strong>di</strong>retto perpen<strong>di</strong>colarmente a B0 e con frequenza uguale alla