Quaderno CEI n 24-08 - Chiesa Cattolica Italiana
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3.<br />
Al centro la persona<br />
del giovane: una<br />
pastorale integrata<br />
dopo Verona<br />
104<br />
de di senso, di significato, di ulteriorità, di sfiducia nelle ideologie.<br />
La scuola è il luogo della ricerca dei criteri di verità.<br />
c) La chiesa italiana tende a proporre interventi pastorali sulle<br />
persone in termini di globalità, non di frammentazione, pure comoda<br />
e alla fine non responsabilizzante. La suddivisione della varie<br />
pastorali non è utile alla vita delle persone. Non ha senso una differenza<br />
tra pastorale giovanile e pastorale scolastica, se non perché<br />
nella scuola ci sono altri soggetti che non sono giovani, ma che<br />
ugualmente devono essere coinvolti.<br />
d) Oggi le difficoltà dell’aggregazionismo giovanile non permettono<br />
di pensare alla catechesi come a un insieme di incontri di<br />
gruppo periodici in cui accostare le verità di fede senza una precisa<br />
capacità ermeneutica nei confronti delle problematiche e esperienze<br />
della vita. La catechesi immaginata come pratica di una vita di<br />
gruppo non è più possibile per i modelli aggregativi dei giovani e i<br />
loro interessi.<br />
e) È in atto, come scelta di fondo, una attenzione alla sfida antropologica,<br />
alla concezione di uomo e di donna, ai valori portanti<br />
della vita umana. Non si tratta di imbonire i ribelli, di creare solo<br />
climi di comprensione e di cura, ma di offrire fondamenti. La scuola<br />
è attrezzata proprio anche per questo.<br />
Il papa Benedetto ci chiede continuamente di allargare lo spazio<br />
della razionalità. La fede è un atto intellettualmente onesto e<br />
umanamente sensato.<br />
Uno dei punti della nota dei vescovi dopo Verona è titolato:<br />
Un forte impulso all’elaborazione culturale. In pratica vi si dice che<br />
occorre allargare lo spazio della razionalità. Siamo di fronte a una<br />
grande sfida culturale che i giovani hanno ben capito.<br />
È una esigenza che il papa varie volte ha proposto agli incontri<br />
con gli italiani e che ora sta diventando solco in cui si inscrivono<br />
varie progettualità. Sui problemi della vita, dell’eutanasia, dei<br />
dico e di altri valori si torna a dialogare con la gente. La fede ha<br />
buon diritto di stare a confronto con ogni ricerca scientifica, non<br />
teme la scienza e quindi non deve essere emarginata dal mondo intellettuale<br />
e da nessuna cultura. La dimensione religiosa dell’uomo<br />
ha pari dignità come ogni altra dimensione. Spesso la fede cristiana<br />
è vista come una debolezza culturale e una caduta di tono nel mondo<br />
scientifico. Il positivismo è duro a morire sia nelle scuole, sia nei<br />
mass media, sia nella coscienza degli uomini di cultura, e la <strong>Chiesa</strong><br />
non può adattarsi a nessun talebanesimo, a nessun fondamentali-<br />
5° CONVEGNO DEI CAPPELLANI E DEI RESPONSABILI DIOCESANI