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Quaderno CEI n 24-08 - Chiesa Cattolica Italiana

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4.<br />

Il Catechismo dei<br />

giovani “Venite e<br />

vedrete” come<br />

strumento di<br />

progettualità<br />

condivisa tra<br />

pastorale giovanile<br />

e pastorale<br />

dell’Università?<br />

99<br />

2) la necessità di rendere le comunità capaci di guardare ai giovani<br />

con simpatia, portandole a essere «casa accogliente»;<br />

3) l’opportunità di sostenere il cammino dei giovani mediante figure<br />

educative, testimoni della fede;<br />

4) il proporre itinerari differenziati di formazione, secondo i diversi<br />

bisogni di fede e di vita;<br />

5) l’estensione della pastorale giovanile a tutti gli ambienti di vita frequentati<br />

dai giovani, coltivando dentro di essi la tensione missionaria,<br />

perché diventino annunciatori del Vangelo tra i loro coetanei.<br />

Non è difficile riconoscere in queste direzioni gli stessi intenti<br />

voluti dai due volumi (Io sono con voi e Venite e vedrete) dell’unico<br />

catechismo dei giovani che, in tal senso, diventa punto di riferimento<br />

autorevole per ogni progetto formativo rivolto alla gioventù.<br />

Nello stesso tempo occorre non sottovalutare la specifica esigenza<br />

del rapporto fede-cultura, fede-vita, cultura-vita così come si accentua<br />

specialmente negli anni degli studi accademici.<br />

Ogni chiesa particolare, sede di ateneo universitario, ha il dovere<br />

di garantire ai giovani studenti universitari (siano essi pendolari<br />

o fuori sede) un cammino catechistico in grado di promuovere<br />

l’educazione alla fede e, specificamente, l’integrazione tra fede/cultura<br />

e vita.<br />

Il CdG “Venite e vedrete” può diventare uno strumento di progettualità<br />

per tutta la pastorale diocesana e quindi anche della pastorale<br />

giovanile in quanto orientata ad assumersi responsabilmente<br />

la condizione dei giovani studenti universitari?<br />

In esso non è difficile ritrovare gli elementi di base sui quali<br />

costruire itinerari di fede non disorganici, ma condivisi e coordinati<br />

rivolti ai giovani e costruiti “insieme” ai giovani stessi a partire<br />

dalla loro esperienza e in vista del loro progetto di vita che si sta delineando<br />

anche attraverso lo studio e l’amore per la ricerca di ciò<br />

che è vero, buono e bello.<br />

Si tratta<br />

– da una parte di esaminare il catechismo nella prospettiva di una<br />

pastorale giovanile rivolta ai giovani studenti universitari che si<br />

proponga una educazione alla fede intesa come integrazione di<br />

fede, cultura e vita (altrimenti il catechismo e la catechesi finiscono<br />

fatalmente emarginati e privi di incidenza formativa);<br />

– dall’altra di far sì che la pastorale giovanile e anche la pastorale<br />

universitaria non attenuino la componente dell’annuncio evangelizzante<br />

capace di incidere sulla vita e sulla formazione del giovane:<br />

troppo spesso capita che nelle cappelle e nelle parrocchie universitarie<br />

ci sia l’annuncio della fede, ma non lo si accompagna<br />

con un cammino metodico di crescita nella fede.<br />

5° CONVEGNO DEI CAPPELLANI E DEI RESPONSABILI DIOCESANI

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