Quaderno CEI n 24-08 - Chiesa Cattolica Italiana
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A cquisizione<br />
Il problema<br />
Il valore del lavoro<br />
74<br />
del sapere<br />
e vocazione cristiana<br />
Prof. Don SEVERINO DIANICH - Docente emerito di Teologia Sistematica<br />
presso la Facoltà Teologica di Firenze<br />
Lo studente passa un terzo del suo tempo e impegna gran<br />
parte dei suoi pensieri e delle sue preoccupazioni nell’ascoltare lezioni,<br />
partecipare a seminari, o lavorare in laboratorio, preparare<br />
esami, studiare. Come tutto questo si colloca nella percezione e nel<br />
perseguimento della sua vocazione di cristiano? Lo sviluppo della<br />
persona del credente richiede una spiritualità integrata e non schizofrenica,<br />
nella quale l’essere credente sia vitalmente collegato con<br />
l’essere ciò che si è nella vita comune, nella società in cui si vive,<br />
nella professione che si pratica.<br />
La posizione del problema potrebbe scontrarsi con una mentalità<br />
pragmatista, che non di rado si riscontra anche nella chiesa,<br />
sia nell’accentuare in maniera esclusiva la testimonianza dei fatti,<br />
sia in una certa spiritualità misticheggiante, tendente ad un certo disprezzo<br />
dello studio e del sapere. Prov 1,7 afferma che solo “gli stolti<br />
disprezzano la sapienza e l’istruzione”. È chi non sa e sfugge alla<br />
fatica dell’apprendere, oppure chi si illude di sapere già tutto, che<br />
tende a non porre neanche il problema.<br />
Nella tradizione classica la ricerca e la elaborazione di prodotti<br />
intellettuali era otium litterarum, opera liberale, non “servile”,<br />
dal carattere essenzialmente gratuito e libero. Oggi l’attività intellettuale<br />
è diventata un lavoro come altri e non può pretendere di<br />
sottrarsi alle regole che disciplinano il lavoro.<br />
Il lavoro è il grande contenitore dell’agire umano fondamentale,<br />
teso a procurarsi il necessario per la sussistenza. Nel suo<br />
aspetto di fatica si configura come pena per il peccato, nei suoi lati<br />
gratificanti si svela come riflesso dell’opera creatrice di Dio.<br />
Quando il lavoro è studio, questo aspetto ha un’evidenza per<br />
la quale, chi può guadagnarsi da vivere studiando, va ritenuto un<br />
privilegiato.<br />
La professione è il primo elemento che situa l’uomo nel complesso<br />
sociale, al quale egli porta il suo contributo personale con responsabilità<br />
ben determinate. Per il cristiano laico allora la professione<br />
diventa il primo quadro nel quale egli compie la missione<br />
della chiesa nel suo fondamentale servizio agli uomini.<br />
5° CONVEGNO DEI CAPPELLANI E DEI RESPONSABILI DIOCESANI