Quaderno CEI n 24-08 - Chiesa Cattolica Italiana
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modifica della legge 390, relativa al diritto allo studio, la quale risulta<br />
essere non più attuale e non più corrispondente, non solo ai<br />
bisogni degli studenti, che mutano continuamente, ma anche al dettato<br />
costituzionale. Nell’ambito della revisione di questa legge, la<br />
volontà è quella di individuare, in collaborazione anche con le regioni<br />
una modalità di riconoscimento dei collegi, affinché tutti quegli<br />
organismi che ancora non lo hanno possano raggiungere un riconoscimento<br />
formale da parte dello Stato. Purtroppo, come più<br />
volte sottolineato, una serie di normative esistenti mai modificate,<br />
rendono impossibile l’accreditamento dei collegi. Alcune cose cominciano<br />
a muoversi solo ora, e la possibilità di dare una visibilità<br />
ai collegi universitari di ispirazione cristiana anche nel sito del<br />
Ministero permetterebbe la registrazione di quei collegi “legalmente<br />
riconosciuti” ma anche a quelle strutture che pur non essendo riconosciute<br />
formalmente tuttavia si inseriscono in un sistema di servizi<br />
nei confronti degli studenti. Il più delle volte tali strutture offrono<br />
anche attività formative, e più in generale, esse rappresentano dei<br />
veri e propri servizi in favore degli studenti. Renderli visibili è quanto<br />
di più necessario si possa auspicare.<br />
Anche la Legge Finanziaria di quest’anno aveva uno sgravo fiscale<br />
nei confronti delle famiglie che sono costrette a sopportare<br />
delle spese residenziali a favore dei propri figli che studiano fuori<br />
sede. Tuttavia tale norma si riferisce esclusivamente a quelle famiglie<br />
che possono dimostrare di avere un contratto di affitto per i propri<br />
figli (tale dimostrazione deve avvenire per mezzo di ricevute fiscali).<br />
Quindi in realtà non risulta essere una norma specificatamente<br />
in favore degli studenti che risiedono in collegio.<br />
Una modifica normativa è stata chiesta nella speranza che<br />
possa essere introdotta nella Legge Finanziaria del 20<strong>08</strong>. La modifica<br />
punterebbe a un’agevolazione fiscale anche per quelle famiglie<br />
che hanno figli universitari fuori sede, ma locati in una struttura collegiale<br />
che non ha delle ricevute fiscali, ma una retta da pagare. Se<br />
fosse accolta questa risulterebbe davvero essere una disposizione a<br />
favore delle famiglie.<br />
Si è parlato prima della vorticosità con cui troppo spesso i giovani<br />
universitari si trovano a contatto, una vorticosità che, di contro,<br />
mai tocca le rigide maglie della burocrazia: nel 2006 era stato<br />
previsto lo stanziamento di 25 milioni di euro a favore delle famiglie<br />
che avevano i figli fuori sede, le quali devono sopportare una<br />
spesa di residenzialità per i propri figli. Tale somma doveva essere<br />
ripartita tra le regioni, le famiglie dovevano rivolgere la loro domanda<br />
alle regioni stesse. Una serie di motivi di difficile spiegazione<br />
hanno condotto alla non utilizzazione dei 25 milioni di euro.<br />
Tale fondo non è stato utilizzato e noi ne abbiamo chiesto il ripristino<br />
per il 20<strong>08</strong>, sperando che consentano al nostro Ministero, che<br />
mi pare abbia molto a cuore comunque la situazione degli studenti,<br />
4° CONVEGNO DEI COLLEGI UNIVERSITARI DI ISPIRAZIONE CRISTIANA