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Quaderno CEI n 24-08 - Chiesa Cattolica Italiana

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2.<br />

L’educazione alla<br />

fede come<br />

integrazione tra<br />

fede, cultura e vita.<br />

L’apporto specifico<br />

della pastorale<br />

dell’università alla<br />

catechesi e alla<br />

pastorale giovanile<br />

97<br />

coscienza non abbia a conoscere fratture, ma una profonda<br />

unità. È soprattutto l’età giovanile che deve essere aiutata a superare<br />

il rischio della dissociazione tra fede, la cultura e la vita. In<br />

molti giovani d’oggi, infatti, si riscontra non tanto una mancata<br />

affermazione di fede in Dio, quanto piuttosto la tendenza a relegare<br />

tale fede in un ambito circoscritto alla sola sfera personale,<br />

in maniera slegata da un effettivo riscontro nella vita e nelle scelte<br />

di ogni giorno. L’educazione alla fede si pone perciò dinanzi ai<br />

giovani facendo sì che la forza dell’incontro con il vangelo di<br />

Cristo possa beneficamente irradiarsi nei momenti decisivi in cui<br />

essi maturano la propria capacità di amare, studiano a scuola e<br />

nell’università, entrano nel mondo del lavoro, si rendono sempre<br />

più corresponsabili della vita familiare, si aprono ai problemi<br />

della giustizia sociale e all’impegno politico 25 .<br />

Non è solo l’integrazione tra fede e vita che si tratta di promuovere<br />

nella personalità del giovane (cf NOTA della Direzione<br />

dell’Ufficio catechistico nazionale, La catechesi e il catechismo dei<br />

giovani. Orientamenti e proposte, 8/12/1999), ma l’integrazione tra<br />

fede, cultura e vita. Il rapporto tra fede e cultura e tra cultura e vita<br />

è stato meglio illuminato e, anzi, esplicitamente auspicato dagli<br />

Orientamenti pastorali “Comunicare il Vangelo in un mondo che<br />

cambia” che al n. 50 parlano di “fede adulta e pensata” proprio con<br />

riferimento ai percorsi catechistici: “ ... ci sembra importante che la<br />

comunità sia coraggiosamente aiutata a maturare una fede adulta,<br />

«pensata», capace di tenere insieme i vari aspetti della vita facendo<br />

unità di tutto in Cristo. Solo così i cristiani saranno capaci di vivere<br />

nel quotidiano, nel feriale – fatto di famiglia, lavoro, studio, tempo<br />

libero – la sequela del Signore, fino a rendere conto della speranza<br />

che li abita (cf 1Pt 3,15). A questo obiettivo di maturità della<br />

fede, avendo considerazione delle diverse età, cercando di fare<br />

unità tra ascolto, celebrazione e esperienza testimoniale di fede,<br />

tende il progetto catechistico delle nostre Chiese, impostato agli inizi<br />

degli anni ’70 e arricchitosi via via di indicazioni e strumenti. Esso<br />

mantiene tutta la sua attualità e va riproposto con fedeltà nelle nostre<br />

comunità, orientandolo più esplicitamente nella prospettiva<br />

dell’evangelizzazione. Oggi questo progetto deve tra l’altro connotarsi<br />

anche in senso più culturale”.<br />

Ciò significa che nella cura pastorale delle comunità e, in particolare,<br />

nella catechesi di giovani e adulti, dove più acuto si fa l’interrogativo<br />

esistenziale e più serrato il confronto con i maestri del<br />

25 Cf <strong>CEI</strong>, Il rinnovamento della catechesi, nn. 52-53.<br />

5° CONVEGNO DEI CAPPELLANI E DEI RESPONSABILI DIOCESANI

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