Quaderno CEI n 24-08 - Chiesa Cattolica Italiana
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contrassegnata dalla gratuità e dalla ricerca della verità. Nel nuovo<br />
scenario universitario, pertanto, con non poca difficoltà resiste ancora<br />
il profilo dello studente “vocazionale”, il quale si pone, durante<br />
gli studi, innanzitutto in stato di ricerca e di scoperta, proprio al<br />
fine di individuare quello che potrebbe diventare il suo impegno di<br />
domani e viene aiutato dalla comunità accademica ad approfondire<br />
tre aspetti della sua formazione: il senso e la motivazione autentica<br />
dello studio, la professionalità competente, lo spirito di servizio<br />
nella costruzione del bene comune.<br />
Il tema del Convegno rappresenta bene la visione educativa<br />
centrata sulla persona che qualifica anche il servizio che i nostri collegi<br />
intendono promuovere. Essi, nel pieno rispetto dell’identità e<br />
della libertà dello studente, non rinunciano a proporre un progetto<br />
educativo condiviso di vita comunitaria e orientato alla formazione<br />
personale. Il tema si pone, infatti, in continuità con quelli affrontati<br />
degli anni scorsi: “Giovani, educazione e collegi nell’Università che<br />
cambia” nel 2002, “Il valore aggiunto del Collegio universitario” nel<br />
2004, “Oltre l’aula. 110 e lode dalla vita” dedicato al rapporto tra<br />
educazione e affettività, nel 2006.<br />
È evidente che questi nostri collegi condividono con quelli<br />
pubblici degli enti regionali per il diritto allo studio e con quelli legalmente<br />
riconosciuti e sostenuti dal ministero nell’ambito delle politiche<br />
per l’eccellenza formativa, una preoccupazione comune: il diritto<br />
allo studio non può limitarsi a rispondere alle esigenze logistiche<br />
e strumentali di base, legate alla necessità di avere stabili punti<br />
di riferimento che garantiscano un’agevole frequenza ai corsi universitari.<br />
I collegi di ispirazione cristiana sanno di offrire un pubblico<br />
servizio in un sistema integrato. Essi vogliono attrezzarsi sul<br />
piano pedagogico per creare le condizioni più idonee per integrare<br />
la formazione sociale, relazionale, culturale dello studente considerato<br />
nella sua identità personale, come cittadino e lavoratore. È<br />
chiaro che le funzioni educative e formative dei nostri Enti sono ritenute<br />
prevalenti su quelle a carattere assistenziale. I compiti di assistenza<br />
materiale, seppure tipici del diritto allo studio, restano strumentali<br />
rispetto alla funzione formativa dei Collegi, ossia alla realizzazione<br />
di un preciso progetto educativo personalizzato. Il fatto è<br />
(e tanti segnali ce ne indicano l’urgenza) che dobbiamo impegnarci<br />
tutti ad accompagnare e a sostenere non solo materialmente, ma<br />
anche moralmente gli studenti e curare la formazione di una loro<br />
cittadinanza attiva e responsabile a cominciare dalla nostra Carta<br />
Costituzionale. Tutto ciò non è facile e richiede un investimento<br />
educativo.<br />
Per questa ragione, esprimo a nome di tutti i collegi qui rappresentati<br />
l’auspicio che loro funzione di interesse pubblico sia riconosciuta.<br />
È vero che questo riconoscimento non è ancora compiuto,<br />
ma credo che incontri come quello di oggi possano contribui-<br />
4° CONVEGNO DEI COLLEGI UNIVERSITARI DI ISPIRAZIONE CRISTIANA