15.06.2013 Views

Quaderno CEI n 24-08 - Chiesa Cattolica Italiana

Quaderno CEI n 24-08 - Chiesa Cattolica Italiana

Quaderno CEI n 24-08 - Chiesa Cattolica Italiana

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Il carattere<br />

sacerdotale<br />

dell’opera<br />

dell’uomo<br />

75<br />

La missione è compiuta, se il servizio è reale e commisurato<br />

alle aspettative: esigenza di base è quella dell’efficienza la cui prima<br />

condizione è la competenza. Se la vita del cristiano nella società con<br />

il servizio che egli le rende è il contributo di base della chiesa stessa<br />

al mondo, l’acquisizione della competenza fa parte della formazione<br />

integrale del cristiano, non sostituibile da nessuna altra componente<br />

dei processi formativi. Anche le parabole di Gesù (è vero<br />

che sono parabole, però...) spesso sono descrizione ed esaltazione<br />

dell’operosità umana. Gesù indica la responsabilità derivante ad<br />

ogni uomo dal fatto stesso di avere delle sue specifiche risorse per<br />

cui la responsabilità nei confronti della società, là dove si danno<br />

maggiori potenzialità, è ancor maggiore. Vedi in Mt 25,14-30 la parabola<br />

dei talenti.<br />

Collocando, come è necessario, sullo stesso piano il valore<br />

della competenza e l’acquisizione della competenza, posso elaborare<br />

i valori in gioco nell’attività dello studente. Lo studente è un lavoratore<br />

che sta costruendo gli strumenti del suo lavoro e per lui la<br />

responsabilità dell’apprendere è la medesima del fare.<br />

È noto che il NT ha una tendenza antiritualista, anche se non<br />

disdegna affatto di dar vita alla nuova ritualità cristiana, con l’istituzione<br />

del battesimo e dell’eucarestia.<br />

Gv 2,13-22 “Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe,<br />

e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di<br />

cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio... Allora i Giudei presero la<br />

parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».<br />

Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò<br />

risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito<br />

in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?»... Ma<br />

egli parlava del tempio del suo corpo”.<br />

Se il senso del tempio è quello del luogo dell’incontro dell’uomo<br />

con Dio, questo è il “corpo di Cristo”, cioè la sua persona,<br />

nella fattualità concreta delle sue azioni: è in tutto ciò che Gesù ha<br />

detto, fatto, vissuto, sofferto che l’uomo trova la possibilità di un incontro<br />

salvifico con Dio. Questo perché in Gesù, e in lui solo, il<br />

“corpo” dell’uomo, cioè tutto il suo essere e il suo fare, è perfettamente<br />

rapportato a Dio nel riconoscimento di Dio come Dio, che di<br />

fatto consiste nel rifiuto di fare del proprio corpo, cioè della consistenza<br />

concreta della propria vita e delle proprie opere qualcosa di<br />

diverso dal compimento della sua volontà: è l’obbedienza al Padre<br />

nell’amore degli uomini. Questo è un vivere sacerdotale nel quale<br />

tutte le componenti dell’esistenza sono oblazione e sacrificio, ben al<br />

di là dell’offerta rituale di un simbolico animale. È qualcosa di assai<br />

5° CONVEGNO DEI CAPPELLANI E DEI RESPONSABILI DIOCESANI

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!