Quaderno CEI n 24-08 - Chiesa Cattolica Italiana
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Conclusione<br />
77<br />
rio sviluppare l’ideale di un sapere ampio ed aperto: il gusto del sapere<br />
accompagnato dal gusto del costante imparare.<br />
Nessun uomo è un’isola, nessuno da solo è creatore di scienza<br />
e nessuno possiede in proprio il sapere. Non esiste un sapere autentico,<br />
se non ci si pone in ascolto del sapere e delle esperienze<br />
degli altri, anche guardando all’indietro alla grande esperienza<br />
umana che ci ha preceduto, cioè ai saperi della tradizione, all’interno<br />
della propria cultura e ai saperi delle altre tradizioni culturali:<br />
solo così si potrà acquisire un sapere che non si accontenti di sapere<br />
molte cose, ma che giunga a cogliere il senso delle cose che si<br />
sanno, perché uno può sapere molte cose, eppure essere stupido o<br />
malvagio.<br />
L’altro da ascoltare e consultare costantemente, infine è Dio e<br />
la sua rivelazione in Gesù Cristo. La luce più decisiva da accendere<br />
sul nostro sapere, perché possa risolversi in sapienza, è quella di<br />
Dio, che ci rivela il senso delle cose e il destino dell’esistenza: “Lampada<br />
per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Sal<br />
119,105). Per chi vive nell’ambito delle professioni intellettuali, sia<br />
in quello umanistico, sia in quello scientifico-tecnico, caratterizzate<br />
dalla indispensabilità di complesse elaborazioni intellettuali, si impone<br />
anche una esperienza di fede intellettualmente elaborata. C’è<br />
un’esperienza di fede più istintiva, o mistica o concentrata nella<br />
prassi, e c’è un’esperienza di fede più mossa, all’interno, dalle domande<br />
della ragione e dallo sviluppo del pensiero.<br />
Ci sono situazioni di vita nelle quali questa seconda forma diventa<br />
necessaria e si risolve in un dovere dello studio della fede e<br />
di una elaborazione più approfondita delle interferenze della propria<br />
formazione scientifica specifica con il dettato teorico ed etico<br />
della fede cristiana, a partire dal convincimento che, se non è possibile<br />
l’integrazione dei diversi saperi sullo stesso piano epistemologico,<br />
essa è possibile e necessaria nell’insieme della vita intellettuale<br />
di una persona che intende e sa usare la ragione nelle sue molteplici<br />
e diverse applicazioni.<br />
Dal punto di vista dell’acquisizione del sapere, l’università<br />
oggi offre le più svariate proposte mai pensabili, ma non è in grado<br />
di allargarne gli orizzonti e di integrarle in un progetto unitario.<br />
Tocca anche all’impegno pastorale della chiesa offrire agli studenti,<br />
che essa riesce a coinvolgere nella sua vita, altre sponde da raggiungere<br />
nella ricerca del sapere e ai docenti qualche stimolo nella<br />
stessa direzione.<br />
5° CONVEGNO DEI CAPPELLANI E DEI RESPONSABILI DIOCESANI