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lasso” che, invece, prevedeva direttamente
la tutela per tutta una serie di
territori, in ragione del loro interesse
paesaggistico.
L’art. 142, invece, ricalca gli artt. 1 e 1
quater della legge 431/1985 “Galasso”,
e sottopone a tutela:
a) territori costieri compresi in una fascia
della profondità di m. 300 dalla linea
di battigia, anche per i territori elevati
sul mare;
b) territori contermini ai laghi compresi
in una fascia della profondità di m.
300 dalla linea di battigia, anche per i
territori elevati sui laghi;
c) fiumi, torrenti, corsi d’acqua iscritti
negli elenchi di cui al T.U. delle disposizioni
di legge sulle acque ed impianti
elettrici, approvato con R.D. 11
dicembre 1933, n. 1755, e le relative
sponde o piede degli argini per una fascia
di m. 150 ciascuna;
d) montagne per la parte eccedente m.
1.600 s.l.m. per la catena alpina e m.
1.200 s.l.m. per la catena appenninica
e per le isole;
e) ghiacciai e circhi glaciali;
f) parchi e riserve nazionali o regionali,
nonché i territori di protezione esterna
dei parchi;
g) territori coperti da foreste e da bo-
schi, ancorché percorsi o danneggiati
dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo
di rimboschimento;
h) aree assegnate alle università agrarie
e zone gravate da usi civici;
i) zone umide incluse nell’elenco di
cui al d.P.R. 13 marzo 1976, n. 448;
l) i vulcani;
m) zone di interesse archeologico.
Le disposizioni di cui al co. I non si applicano
alle aree che, alla data del 6 settembre
1985:
a) erano delimitate negli strumenti urbanistici
come zone A e B;
b) limitatamente alle parti ricomprese nei
piani pluriennali di attuazione, erano delimitate
negli strumenti urbanistici a norma
del D.M. 2 aprile 1968, n. 1444 come
zone diverse da quelle indicate nella
lettera a) e, nei Comuni sprovvisti di
tali strumenti, ricadevano nei centri edificati
perimetrati a norma dell’art. 18 della
legge 22 ottobre 1971, n. 865.
Il regime sanzionatorio
L’articolo 9 della Costituzione recita:
“La Repubblica promuove lo sviluppo
della cultura e la ricerca scientifica e
tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio sto-
PRINCIPALI VIOLAZIONI E RELATIVE SANZIONI
Destinazione incompatibile
Chiunque destina i beni culturali indicati
nell’articolo 10 ad uso incompatibile
con il loro carattere storico
od artistico o pregiudizievole per la
loro conservazione o integrità.
Fissazione dei beni
Chiunque omette di fissare al luogo
di loro destinazione, nel modo indicato
dal soprintendente, beni culturali
appartenenti ai soggetti di cui all’articolo
10, comma 1.
Art. 170 d.lgs 42/04 Arresto da sei mesi
ad un anno e ammenda
da 775 a 38.734.
Arresto flagranza:
non consentito
Fermo indiziato:
non consentito
Procedibilità: d’ufficio
Art. 171/1 d.lgs 42/04 Arresto da sei mesi
ad un anno e ammenda
da 775 a 38.734
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Arresto flagranza:
non consentito
Fermo indiziato:
non consentito
Procedibilità: d’ufficio
rico e artistico della Nazione”. In base
a tale norma, la miglior dottrina (5)
ha ritenuto oggetto di tutela il bene
giuridico paesaggistico ed ambientale,
non solo in funzione delle bellezze
naturali o del paesaggio, ma con
una configurazione più ampia in relazione
al rapporto uomo - ambiente.
L’indirizzo è altresì confortato dalla
giurisprudenza della Corte Costituzionale
che, con le sentenze n. 210 e 641
del 1987, ha ribadito l’unitarietà del
bene “ambiente” sebbene esistano
”…varie componenti, ciascuna delle
quali può anche costituire isolatamente
e separatamente oggetto di cura
e tutela …”, tale linea a conferma
di quanto già contenuto nella famosa
sentenza n. 395 del 1985 sulla legittimità
costituzionale della legge “Galasso”.
A garanzia del rispetto di quanto sopra,
l’ordinamento prevede un sistema
che si basa su sanzioni amministrative,
civili e penali.
(5) BAJNO, La tutela del governo del territorio,
GIUFFRE’, Milano, 1980;
MERUSI, Principi fondamentali,
in “Commentario della Costituzione”, 1975;
REZZONICO, I reati edilizi, PIROLA, MILANO, 1996.
Autorità giudiziaria
Ente competente vincolo
Autorità giudiziaria
Ente competente vincolo
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