Scarica l'allegato - Database Comuni Italiani - EdiPol
Scarica l'allegato - Database Comuni Italiani - EdiPol
Scarica l'allegato - Database Comuni Italiani - EdiPol
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
zione di norme, da parte del pubblico<br />
ufficiale, determinata da una lunga<br />
prassi amministrativa, autorizzata dall’amministrazione<br />
di appartenenza e<br />
specificamente da quella preposta al<br />
controllo. (In applicazione di questo<br />
principio la S.C. ha ritenuto sussistente<br />
il reato di cui all’art. 490, contestato<br />
ad un comandante della Polizia municipale,<br />
che aveva, sulla scorta di<br />
prassi risalente al previdente codice<br />
della strada, soppresso esemplari di<br />
verbali di accertamento, relativi ad infrazioni<br />
del codice della strada, i quali,<br />
nel caso di mancata consegna al<br />
trasgressore e di non sopravvenuta<br />
conciliazione entro un dato termine,<br />
venivano eliminati e sostituiti con altro<br />
da notificare, per la prosecuzione<br />
dell’iter, e ciò anche successivamente<br />
alla diramazione di una circolare del<br />
Ministero dell’Interno, che vietava l’eliminazione<br />
dei verbali di accertamento,<br />
intervenuta due anni prima del<br />
fatto contestato all’imputato).<br />
Sentenza, che consente di trarre più di<br />
una “morale”, ma che mi limito a consegnare<br />
alla vostra attenzione così come<br />
è massimata.<br />
A proposito, anche le parentesi - il<br />
contenuto delle quali graficamente vi<br />
propongo in corsivo - che seguono il<br />
testo della massima sono frutto dell’elaborazione<br />
del Centro Elaborazione<br />
Dati della Corte di Cassazione, Centro<br />
al quale sono addetti magistrati che<br />
hanno il compito di sintetizzate in termini<br />
estremi - cioè, appunto, massimare<br />
- le sentenze più interessanti del<br />
Supremo Collegio. Merita di essere<br />
evidenziata anche la sentenza che segue<br />
(della quale non so dirvi perché<br />
ha preso un numero molto più alto rispetto<br />
a quello che sarebbe stato lecito<br />
attendersi, posto che è addirittura<br />
precedente, e comunque quasi coeva,<br />
di quella che commenterò dopo, la<br />
quale ha un numero di gran lunga più<br />
basso: temo che il C.E.D. sia incorso<br />
in un errore materiale), sentenza che<br />
affronta in approfondimento la tematica<br />
del fatto tipico nel delitto di violenza<br />
o minaccia a un pubblico ufficiale.<br />
È una sentenza da tenere ben presente,<br />
perché esprime una giurisprudenza<br />
assolutamente pacifica.<br />
Cass. Pen. 6^ sez.,<br />
sent. 7346 del 22.1.2004;<br />
Pres. Romano, rel. Colla<br />
Nel delitto di cui all’art. 336 cod. pen.<br />
l’atto contrario ai doveri di ufficio non<br />
fa parte dell’elemento oggettivo del<br />
reato, ma di quello soggettivo e più<br />
precisamente del dolo specifico che<br />
attiene alla finalità che l’agente si propone<br />
con il suo comportamento. Ne<br />
consegue che se l’agente agisce con<br />
minaccia e con l’intenzione di attaccare<br />
il pubblico ufficiale per costringerlo<br />
a fare un atto contrario ai propri<br />
doveri od omettere un atto dell’ufficio,<br />
il delitto è consumato sia che l’attività<br />
commissiva o l’omissione cui è finalizzata<br />
l’azione dell’agente siano state<br />
già realizzate sia che ancora debbano<br />
esserlo. (In applicazione di tale<br />
principio, la Corte ha ravvisato il delitto<br />
indicato nella minaccia diretta a<br />
due agenti della Polizia municipale<br />
per costringerli ad ottenere l’inoltro alla<br />
Procura della Repubblica della notitia<br />
criminis concernente taluni abusi<br />
edilizi, poi risultata già inviata dagli<br />
stessi nei giorni precedenti).<br />
La massima dell’ulteriore sentenza<br />
che, andando a ricercare a ritroso nel<br />
tempo, ho rinvenuto, mi è da subito<br />
apparsa interessante di suo per il caso<br />
concreto esaminato dai Giudici di legittimità.<br />
Cass. Pen. 1^ sez.,<br />
sent. 3969 del 28.1.2004;<br />
Pres. Sossi, rel. Piraccini<br />
L’inottemperanza all’ordine dato da un<br />
agente della Polizia municipale di rimuovere<br />
l’autovettura parcheggiata<br />
che intralcia la circolazione stradale,<br />
determinando una situazione di pericolo,<br />
configura la contravvenzione di<br />
cui all’art. 650 cod. pen.<br />
Mica male, vero, come enunciazione<br />
in diritto? Il mio compiacimento, peraltro,<br />
è cresciuto quando, approfondendo<br />
lo studio, ho letto la motivazione<br />
della sentenza. L’ho trovata pregevole,<br />
e ve ne propongo un significativo<br />
stralcio (per la cronaca, il fattoreato<br />
era stato commesso nel circondario<br />
del Tribunale di Tempio<br />
Pausania: tutto il mondo - italico - è<br />
96<br />
paese!), convinto che vi possa tornare<br />
utile (convincente mi sembra lo sia indiscutibilmente)<br />
per evenienze di vita<br />
quotidiana.<br />
.<br />
A questo punto opero una scelta che<br />
non mi è abituale: di sentenza della<br />
quale ho trovato la massima cercando<br />
con la chiave di ricerca testuale “vigile<br />
urbano” (avevo messo in conto un<br />
fatto per me dolorosamente notorio,<br />
cioè che anche molti magistrati non<br />
hanno piena confidenza terminologica<br />
con la Legge Quadro) propongo<br />
non soltanto gli estremi:<br />
Cass. Pen. 6^ sez.,<br />
sent. 31408 del 18.2.2003;<br />
Pres. Sansone, rel. Mannino,<br />
ma addirittura l’intera motivazione.<br />
Non lo faccio così, tanto per…riempire<br />
una mezza pagina. Lo faccio perché,<br />
leggendo il riassunto della vicenda<br />
e della storia processuale, possiate<br />
trarne una duplice morale.<br />
Morale A): anche la Suprema Corte ha<br />
dei suoi momenti di..incompiutezza<br />
nell’approfondimento delle questioni<br />
giuridiche. Me lo fa esclamare l’ostinato<br />
ricorso alla terminologia “vigile<br />
urbano”, ma anche la discreta dose di<br />
approssimazione con la quale viene<br />
affrontata (farei meglio a scrivere non<br />
affrontata) la tematica dell’estensione<br />
della qualifica di ufficiale di Polizia<br />
giudiziaria di comandanti, responsabili<br />
di servizio ed addetti al coordinamento.<br />
Morale B): nelle pronunce dei Giudici