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Rapporto TEPSI I anno

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Nel grafico 3.23 si nota come l’ efficienza decresca all’aumentare del<br />

rapporto tra le aree e aumenta con l’emissività del particolato (ε).<br />

Silvi C., The work of italian solar energy pioneer Giovanni Francia<br />

(1911-1980)<br />

Viene fatta una presentazione degli studi, delle invenzioni, degli<br />

esperimenti effettuati, in particolare nel campo dell’energia solare, da<br />

Giovanni Francia nell’arco della sua vita. Nato nel 1911, a partire dagli<br />

anni cinquanta Francia studiò dei sistemi di captazione della radiazione<br />

solare con l’intento di utilizzare la fonte solare per la produzione di<br />

potenza termica. Nel 1960 inventò la struttura “Honeycomb” (figura 3.24)<br />

per diminuire le perdite per convezione e reirraggiamento presenti in un<br />

collettore solare. Essa, nel suo primo arrangiamento, era costituita da<br />

tubi lunghi, fini e paralleli tra loro, in vetro, plastica o quarzo, trasparenti<br />

alla radiazione solare ma opachi ai raggi reirraggiati dalla superficie calda<br />

del collettore solare. Nel 1961 sperimentò una struttura “Honeycomb”<br />

costituita da 2000 tubi di vetro riuscendo ad ottenere una temperatura<br />

interna alla caldaia di 600 °C.<br />

Nel 1978 Francia iniziò lo sviluppo di un reattore solare in grado di<br />

riscaldare l’aria a 800-1000 °C da accoppiare ad un ciclo Brayton per la<br />

produzione di potenza elettrica. Nel 1979 sperimentò un prototipo da 50<br />

kW (fig. 3.24) del reattore presso l’impianto solare di Sant’Ilario, riuscendo<br />

a raggiungere una temperatura del fluido di lavoro di 880 °C in condizioni<br />

operative del flusso della radiazione solare di 650 W/m2.<br />

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