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Rapporto TEPSI I anno

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L’affermazione del supporto idrogeno su larga scala presenta, tuttavia,<br />

una serie di problematiche notevoli legate, in principal luogo, ai metodi di<br />

produzione e alle modalità di immagazzinamento. Quest’ultimo termine va<br />

visto nel duplice significato di incremento della densità energetica<br />

volumica dello stesso e di possibilità di disaccoppiamento spazio-<br />

temporale tra la disponibilità dell’idrogeno (ovvero produzione dello stesso)<br />

e l’uso del supporto energetico. La seconda accezione è quella classica<br />

connessa generalmente con ogni supporto energetico, mentre la prima è<br />

strettamente connessa al caso particolare in considerazione poiché in<br />

condizioni ambiente il potere calorifico volumico dell’idrogeno è molto<br />

basso se paragonato a quello dalle benzine.<br />

1.1 Metodi di produzione dell’idrogeno<br />

Le fonti energetiche primarie di partenza per la produzione dell’idrogeno<br />

sono sia fossili che rinnovabili (fig. 1.1).<br />

Escudendo i sottoprodotti dell’industria chimica, a cui si è già accennato,<br />

attualmente i metodi di produzione più diffusi sono quelli di reforming e di<br />

ossidazione parziale che impiegano combustili fossili (gas naturale e olii<br />

pesanti).<br />

Tali processi (detti di “reforming) prevedono la produzione del gas<br />

attraverso successivi stadi di raffinazione e di frazionamento delle<br />

molecole degli idrocarburi fino alla completa eliminazione del carbonio. In<br />

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