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Rapporto TEPSI I anno

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• ai volumi finiti.<br />

Quest’ultimo rappresenta l'approccio standard utilizzato nella maggior<br />

parte dei codici CFD. Le equazioni vengono risolte in un volume di<br />

controllo discreto. Nei punti nodali (centri dei volumi di controllo) sono<br />

definite le più importanti proprietà del fluido. In particolare, le variabili<br />

relative al bilancio di massa e dell’energia (pressione, temperatura etc)<br />

sono assegnate nei punti nodali della griglia mentre le variabili relative al<br />

bilancio della quantità di moto (ad es. componenti della velocità) sono<br />

assegnati in punti nodali sfasati rispetto ai volumi di controllo (“staggered<br />

locations”). Un esempio di griglia per un dominio bidimensionale con<br />

l’idicazione delle posizioni nelle quali vengono calcolate le differenti<br />

variabili è riportato in figura 4.3.<br />

Nel metodo ai volumi finiti la derivazione delle equazioni discretizzate è<br />

basata su una formulazione conservativa, nella quale le equazioni<br />

differenziali sono integrate su ciascun volume di controllo. I volumi di<br />

controllo sono “sfasati” per le equazioni della quantità di moto lungo l’asse<br />

x e lungo l’asse y (fig. 4.4) e sono centrati nei punti nodali della griglia per<br />

le altre equazioni (figura 4.5).<br />

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