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complimenti a.... - Siae

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Foto di Elise Valere<br />

VIVAVERDI<br />

37<br />

l’avvento della cultura digitale restituisce<br />

importanza alla forma “concerto”, che torna<br />

ad essere il centro ed il motore dell’espressione<br />

musicale. Non ho particolari suggerimenti<br />

o critiche da muovere alla <strong>Siae</strong> se<br />

non il compito di tutelare la creatività, che<br />

non può morire a causa dei download più o<br />

meno legali.<br />

L’avvento della cultura digitale dovrebbe<br />

portare ad un incremento di creatività e genialità,<br />

che invece non si notano, la finta democrazia<br />

che dovrebbe consentire ad ognuno<br />

di esprimersi al meglio, si risolve in realtà<br />

nel rumore del traffico, cioè quella cosa<br />

di cui ti accorgi solo quando smette.<br />

certo non rivoluzione e spero neppure involuzione.<br />

Lei è un autore molto amato dalle giovani<br />

generazioni cattoliche probabilmente per la<br />

forte carica spirituale del suo repertorio ma<br />

anche per l’attenzione sempre avuta verso<br />

certo tematiche sociali e solidaristiche, dimostrate<br />

anche col grande concerto, davanti<br />

a Papa Giovanni Paolo II, nel 2000 a Roma.<br />

Una straordinaria sensibilità che lei ha<br />

analizzato e mostrato nella sua serie di album<br />

accomunati dall’idea di Futuro Antico.<br />

Può spiegare il suo atteggiamento? Non<br />

a caso il suo lavoro recente, La Lauda di Francesco,<br />

uno spettacolo di canti, balli e suoni,<br />

ispirato al “poverello di Assisi”, che porta<br />

in giro da qualche anno, richiama un pubblico<br />

di appassionati e di giovanissimi...<br />

Io sono un autore amato dalle giovani generazioni<br />

cattoliche per la forte carica spirituale<br />

che, a mio giudizio, è alla base di qualsiasi<br />

forma di espressione musicale.<br />

La musica infatti è estranea al luogo ed al<br />

momento, cioè non è qui ed ora, ma è uno<br />

sguardo gettato al di là della porta chiusa.<br />

In questo senso “oltre” è parte fondamentale<br />

della musica, e andare oltre significa<br />

trascendere. Nella Lauda di Francesco, che<br />

richiama un pubblico di appassionati e giovanissimi,<br />

questo concetto è basilare.<br />

Da Alla fiera dell’est del 1976 a La pulce<br />

d’acqua, da Cogli la prima mela a Si può fare,<br />

i suoi grandi successi hanno avuto una<br />

buona accoglienza anche in altri paesi europei,<br />

come la Germania, la Svizzera, la Francia.<br />

C’è un sottofondo comune che li rende<br />

familiari e popolari anche per pubblici differenti<br />

come possono essere le platee tedesche,<br />

francesi o inglesi?<br />

La mia musica, oramai da trenta anni, è popolare<br />

un po’ in tutta Europa. Credo che il<br />

motivo vada ricercato nell’italianità che<br />

esprime e nel mio personaggio che i giornalisti<br />

definiscono molto “italiano”. Non un<br />

rappresentante del bel canto come ad esempio<br />

Ramazzotti, ma una sorta di reincarnazione<br />

di un signore rinascimentale.<br />

Il mondo della musica vive una trasformazione<br />

epocale con l’avvento della cultura digitale<br />

e il calo del supporto fisico. Quale deve<br />

essere il ruolo della <strong>Siae</strong> in questo periodo?<br />

E quali sono gli eventuali suggerimenti<br />

o critiche da muovere alla Società degli<br />

Autori ed Editori? In particolare come dovrebbe<br />

comportarsi per proteggere e far crescere<br />

le nuove leve di strumentisti e compositori?<br />

Il mondo della musica sta vivendo una trasformazione<br />

epocale che ne farà un’altra cosa.<br />

Cosa, con esattezza, non mi è dato di sapere.<br />

E’ d’altronde inutile lottare contro i<br />

mulini a vento. La trasformazione sarà gestita,<br />

spero, dalla <strong>Siae</strong> e dagli altri operatori,<br />

in modo che sia possibile ancora vivere<br />

di musica.<br />

Tendo a far notare che paradossalmente<br />

In poche righe...<br />

Angelo Branduardi è nato nel 1950 a Cuggiono,<br />

nella verde campagna milanese.<br />

Diplomato in violino al conservatorio, iscritto alla<br />

<strong>Siae</strong> dal 1973, qualche anno dopo arriva al grande<br />

successo con Alla fiera dell’est, una canzone e<br />

un album vendutissimi in tutta Europa. Nel 1978<br />

viene pubblicato La pulce d’acqua che sarà portato<br />

in giro dalla Francia alla Germania insieme con<br />

la Carovana del Mediterraneo (composta da altri<br />

grandi artisti come Banco del Mutuo Soccorso, il<br />

suonatore di launeddas Luigi Lai, Maurizio Fabrizio,<br />

Mizrahi). Nel 1979 presenta i brani del nuovo<br />

album, Cogli la prima mela, e si esibisce alla Fête<br />

de l’Humanité, a Parigi, davanti a 200mila persone.<br />

Nel 1983 esce l’album Cercando l’oro, con la<br />

presenza dell’ospite Alan Stivell all’arpa celtica e<br />

alle cornamuse, l’anno successivo cura la colonna<br />

sonora di State buoni se potete, il film di Luigi Magni<br />

(seguiranno poi quelle per Momo, 1986, di Johannes<br />

Schaaf, Luci lontane, 1987, di Aurelio Chiesa,<br />

Secondo Ponzio Pilato, 1989, di Luigi Magni).<br />

Nel 1992 nuova casa discografica, l’Emi, e nuovo<br />

disco, Si può fare, con la collaborazione del canadese<br />

Zachary Richard poi un disco dal vivo, Camminando<br />

camminando (1996) e quello coi testi di<br />

Giorgio Faletti, Il dito e la luna (1998). In quel periodo<br />

comincia la serie di Futuro Antico, con adattamenti<br />

di musiche e canzoni medievali, e collaborazioni<br />

con un ensemble classico Cominciamento<br />

di Gioia diretto dal maestro Renato Serio. Nel 2000<br />

è l’ora di L’infinitamente piccolo, ispirato alla lauda e<br />

tratto dalle scritture di san Francesco d’Assisi. Nel<br />

2003 viene pubblicato Altro ed altrove, parole d’amore<br />

di popoli lontani.

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