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VIVAVERDI<br />
51<br />
BRIGITTE ZYPRIES,<br />
MINISTRO DELLA<br />
GIUSTIZIA TEDESCO<br />
“Sarebbe un errore<br />
affidare agli ISP la<br />
responsabilità di<br />
disconnettere gli utenti<br />
che praticano file<br />
sharing illegale.<br />
Insomma,<br />
l’estromissione della Giustizia ordinaria da<br />
ogni procedura andrebbe considerata una<br />
violazione grave dei diritti dei cittadini.<br />
Tom’s hardware on line, 4 febbraio 2009<br />
NEK<br />
“Vorrei impegni più<br />
seri, anche nella lotta<br />
alla pirateria che sta<br />
uccidendo il mondo<br />
musicale. Suggerisco<br />
provvedimenti<br />
concreti. Non sarebbe<br />
male se tutti noi<br />
cantanti smettessimo di comporre pezzi o<br />
eseguirli: ecco, un bello sciopero generale<br />
forse spingerebbe i politici a muoversi”.<br />
Anna, 5 febbraio 2009<br />
CHIARA SARACENO,<br />
SOCIOLOGA DELLA<br />
FAMIGLIA<br />
“C’è sempre una dose<br />
di irrealismo nella<br />
fiction italiana, si<br />
vedono solo case<br />
meravigliose, come se<br />
abitassero tutti<br />
sull’Appia Antica. E’<br />
come se si parlasse<br />
sempre tra virgolette. E mi dispiace<br />
l’immagine delle donne: non accettano gli<br />
anni che passano. Vivono tutti sotto lo stesso<br />
tetto in modo irrealistico”.<br />
La Repubblica, 4 febbraio 2009<br />
DOMENICO<br />
PROCACCI<br />
“Bisogna opporsi alla<br />
logica per la quale è<br />
bello solo ciò che<br />
funziona<br />
commercialmente e<br />
contestare autentiche<br />
menzogne e<br />
stupidaggini come<br />
l’idea che senza i film di Natale non si<br />
potrebbero realizzare prodotti di interesse<br />
culturale ”.<br />
Giornale dello Spettacolo, 30 gennaio 2009<br />
GIANFRANCO FINI<br />
“Mai come oggi nella<br />
civiltà della<br />
comunicazione e<br />
dell’informazione<br />
appare centrale la<br />
ricchezza immateriale<br />
delle idee e della<br />
cultura nella vita<br />
collettiva, compresi i<br />
suoi ambiti economici. Non per niente, in<br />
quello che è definito il ‘Made in Italy’ sono<br />
molti a scorgere il segno della creatività<br />
italiana ed auspico che cresca la<br />
consapevolezza nelle istituzioni e nei cittadini<br />
della necessità di investire nel campo delle<br />
idee e della ricerca, che vanno annoverate tra<br />
le grandi risorse strategiche di un paese<br />
moderno”.<br />
Corriere della Sera, 17 febbraio 2009<br />
RENZO ARBORE<br />
“La tv attuale non mi è<br />
congeniale, è troppo<br />
hard, che tratti politica<br />
o gossip. E’ piena di<br />
risse verbali. Inoltre i<br />
giovani sono mortificati<br />
con il ‘velinume’ .<br />
Bisognerebbe tornare<br />
all’indice di gradimento, è l’unico sistema per<br />
trovare la qualità televisiva, in alternativa al<br />
Qualitel che è costoso. Basterebbe il voto come<br />
a scuola, ma questo non è possibile perché non<br />
lo vuole la pubblicità”.<br />
Corriere della Sera, 3 febbraio 2009<br />
FRANCESCO MARIA<br />
GIRO<br />
“Prestigiose rassegne<br />
cinematografiche<br />
internazionali, da<br />
Cannes, a Berlino a<br />
Venezia, sono state<br />
concepite e sono nate e<br />
si sono imposte anche<br />
con l’obiettivo di sostenere il cinema del loro<br />
Paese. Ammettere questo non significa dire<br />
una parolaccia ma dire con onestà come stanno<br />
le cose. Sarebbe grave e sarebbe una<br />
‘parolaccia’ se venissero premiati film brutti.<br />
Questo sì. Ma questo non può voler dire per<br />
forza escludere a priori, come accade da troppo<br />
tempo, i film italiani di qualità, che infatti<br />
scappano all’estero, corrono a Cannes e<br />
vincono, come ‘La Stanza del Figlio’ di<br />
Moretti, ‘Gomorra’ di Garrone e ‘Il Divo’ di<br />
Sorrentino”.<br />
AdnKronos, 2 febbraio 2009<br />
SERGIO ZAVOLI,<br />
PRESIDENTE<br />
COMMISSIONE<br />
VIGILANZA RAI<br />
“La Rai è di gran lunga<br />
migliore della fama che<br />
ha: in tempi difficili è<br />
riuscita mantenere alto<br />
il suo prestigio. Si può discutere<br />
dell’abbassamento di qualità di una certa<br />
programmazione, ma si tratta di un problema<br />
di sobrietà, di carattere etico, da porre a<br />
chiunque faccia comunicazione e<br />
informazione”.<br />
Apcom, 4 febbraio 2009<br />
CLAUDIO AMENDOLA<br />
“Il bello della serie i<br />
‘Cesaroni’ è che cerca la<br />
verità per quanto sia<br />
possibile. Non ci<br />
aspettavamo un<br />
successo simile,<br />
abbiamo toccato picchi<br />
di dieci milioni. Penso<br />
sia dovuto al fatto che è caduto il velo<br />
d’ipocrisia con cui sinora era stata raccontata<br />
la famiglia italiana”.<br />
La Repubblica, 4 febbraio 2009