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Mario Desiati, poco più che trentenne,<br />
all’attivo tre romanzi, si è già imposto<br />
all’attenzione della critica e del pubblico<br />
E come era da ragazzo? Un classico bravo ragazzo,<br />
un po’ secchione, sempre sui libri oppure…?<br />
A scuola il giudizio era il classico: “può fare<br />
di più”. E, nonostante la mia provenienza<br />
borghese, ragazzino frequentavo la schiuma.<br />
Che intende per schiuma?<br />
Sono sempre stato un appassionato di calcio.<br />
Frequentavo, così, i campetti insieme a<br />
ragazzi della zona, tutti o quasi di estrazione<br />
sociale diversa dalla mia. Ragazzi con seri<br />
problemi in famiglia, abbandonati a se<br />
stessi.<br />
L’immagine è quella di un bravo ragazzo, di<br />
corporatura esile, che gioca a pallone in un<br />
campetto di periferia con tanti ragazzi di<br />
strada. Lui è inevitabilmente diverso. Ma<br />
non ci fa caso o finge di non farlo.<br />
L’importante è giocare mantenendo sempre<br />
un buon rapporto con gli altri.<br />
Non è che fossi bravo, mentre lì, c’erano alcuni<br />
ragazzi che lo erano davvero.<br />
Come Cassano, il genio e sregolatezza di Bari<br />
vecchia?<br />
Avevano la sua stessa rabbia e, se vogliamo,<br />
disperazione ma meno talento, ovviamente.<br />
Così sono cresciuto con loro e ne sono<br />
orgoglioso. Quella del calcio, in quella particolare<br />
situazione, è stata per me una vera<br />
e propria palestra di vita.<br />
Torna alla mente il personaggio di Veleno,<br />
studente borghese, appassionato di calcio,<br />
del romanzo Il paese delle spose infelici, e<br />
il suo rapporto con Zazà, che vive, invece, in<br />
quartieri popolari.<br />
Scrivere, per molti versi, è raccontarsi, cosa<br />
molto difficile da fare riuscendo ad astrarsi<br />
da se stessi. I personaggi, allora, divengono<br />
una trasposizione del proprio modo di<br />
essere, delle proprie esperienze. Al liceo,<br />
invece, è cambiato tutto. O quasi. Altra scuola,<br />
altri compagni, nuove amicizie.<br />
Non più “schiuma”?<br />
Non per cattiva volontà o snobismo, ma quale<br />
inevitabile conseguenza di un cambio di<br />
scuola. I nuovi amici erano, comunque, persone<br />
eccezionali con le quali ho condiviso<br />
esperienze, passioni. Molti dei quali frequento<br />
ancora. Amici di vecchia data, insomma.<br />
In quel periodo, inoltre, ho cominciato<br />
a scrivere per giornalini scolastici. E<br />
anche a collaborare con riviste locali: Martina<br />
Oggi (Martina Franca, ndr), Puglia<br />
Press. Tutte esperienze che sono maturate