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complimenti a.... - Siae

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VIVAdall’interno<br />

“Posso dire che il mercato della musica online,<br />

relativamente alle piattaforme legali,<br />

presenta un trend di crescita rilevante in<br />

termini di percentuale- sostiene Franco<br />

Bixio, storico produttore musicale, nel comitato<br />

direttivo dell’associazione - ma, in<br />

valore assoluto, risulta essere un mercato<br />

non in linea con le proprie potenzialità, soprattutto<br />

a causa della enorme diffusione di<br />

scaricamenti illegali”.<br />

Negli ultimi due anni, in effetti, il mercato digitale<br />

è aumentato di oltre il 100%; ma, per<br />

un’azienda indipendente, gli incassi non sembrano<br />

sufficienti a coprire gli ammanchi determinati<br />

dal calo del mercato tradizionale che,<br />

rispetto a dodici mesi or sono, fa registrare un<br />

segno negativo pari addirittura al 26%.<br />

Secondo i nostri interlocutori, i nomi di successo<br />

funzionano anche nel mercato online;<br />

ai cosiddetti prodotti “di nicchia”, tuttavia,<br />

la rete offre maggiori opportunità: infatti,<br />

essi raggiungono più facilmente il proprio<br />

target attraverso Internet, dove gli appassionati,<br />

a prescindere dalla localizzazione<br />

geografica, possono operare in modo<br />

semplice una ricerca mirata e precisa di brani<br />

e artisti che faticherebbero a trovare nei<br />

negozi tradizionali.<br />

Tutti gli addetti ai lavori sembrano poi concordare<br />

su un concetto fondamentale, che<br />

riguarda la protezione delle opere dell’ingegno<br />

nell’era delle tecnologie avanzate.<br />

“Dai dati di vendita – rileva ancora Luca<br />

Stante, di Believe – risulta che il download<br />

legale è in crescita. E sono certo che, alla<br />

lunga, la situazione migliorerà. Il nostro paese,<br />

in questo senso, appare un po’ indietro<br />

rispetto alle nazioni più industrializzate; più<br />

avanti, invece, se ci si riferisce a tanti altri<br />

paesi nel mondo. La legge dovrebbe perseguire<br />

coloro che scaricano in modo illegale<br />

la musica e in genere le opere dell’ingegno:<br />

si tratta di un diritto di proprietà inalienabile,<br />

che va rispettato. Solo l’autore di un<br />

brano può decidere se altri possano usufruire<br />

gratuitamente delle sue opere. Al di là della<br />

legge esistente – conclude Stante – si dovrebbero<br />

usare in modo più efficace gli strumenti<br />

repressivi: il clima di impunità, infatti,<br />

risulta deleterio per la cultura di qualsiasi<br />

popolo”.<br />

Nella medesima questione interviene il presidente<br />

di PMI, Mario Limongelli. “Le istituzioni<br />

– dice – devono comprendere quanto sia<br />

dannosa la carenza di una legislazione a favore<br />

del riconoscimento e del rispetto totale del<br />

diritto d’autore. Se non si interviene con norme<br />

efficaci contro la pirateria, compresa quella<br />

online, ben difficilmente le aziende che producono<br />

contenuti musicali riusciranno ad andare<br />

avanti”.<br />

L’Afi, attraverso Franco Bixio, sposta<br />

l’attenzione sulle conclusioni emerse dal<br />

Rapporto Einaudi relativo al filesharing: la<br />

maggior parte degli italiani non sarebbe disposta<br />

a pagare né per film né per canzoni;<br />

tant’è vero che il 25% degli intervistati dichiara<br />

di utilizzare regolarmente servizi peer<br />

to peer gratuiti al fine di ottenere, in modo<br />

illegale, brani musicali e video in formato<br />

digitale. “Una grande opportunità per i produttori<br />

di contenuti – dichiara – sarebbe data<br />

da una rete peer to peer legale. Per questo<br />

motivo, la nostra associazione, insieme<br />

con altri partner internazionali e la stessa<br />

<strong>Siae</strong>, ha sviluppato un importante progetto<br />

(dal titolo Axmedis), co/finanziato dalla<br />

commissione Europea”.<br />

“Il nostro obiettivo – conclude Bixio – è<br />

quello di rendere possibile una rete peer to<br />

peer legale, una transcodifica dei contenuti<br />

digitali in automatismo, nei formati oggi<br />

esistenti, per tutti i devices, una tracciabilità<br />

dei contenuti, una serie di report che faciliti<br />

la rendicontazione delle revenues, una<br />

concessione di licenze in automatico”.<br />

C’è anche chi, però, mette sotto accusa la<br />

politica delle major e delle grandi radio presenti<br />

nel circuito che conta.<br />

Fabrizio Brocchieri, esponente di spicco -<br />

come detto - di AudioCoop, si toglie il classico<br />

sassolino dalla scarpa: “Trasmettere su<br />

tutte le emittenti sempre e solo le stesse canzoni<br />

finisce col renderle poco appetibili per<br />

il pubblico più smaliziato, che arriva ben<br />

presto a un livello di saturazione da ascolto.<br />

È un vero peccato, inoltre, che le multinazionali<br />

abbiano di fatto rinunciato allo<br />

scouting sul repertorio cosiddetto local.<br />

Con ogni probabilità, considerano l’Italia<br />

una piccola provincia dell’impero, da colonizzare<br />

con musica d’importazione, lontana<br />

dal nostro Dna musicale e dalle nostre<br />

radici. Il risultato – conclude Brocchieri –<br />

è quasi scontato: si crea un diffuso disinteresse<br />

verso le novità, le scoperte e quindi<br />

verso l’acquisto, anche online, di prodotti<br />

in grado di rappresentare una cultura<br />

originale”. D’accordo, almeno in parte,<br />

Mario Limongelli, di PMI. “Oggi – ribadisce<br />

– le emittenti radiofoniche si definiscono<br />

quasi tutte hit/radio e programmano<br />

solo i brani dei soliti noti. Così, su questo<br />

fronte, gli indipendenti vengono di gran<br />

lunga penalizzati”.<br />

Al di là di ogni considerazione più o meno<br />

condivisibile, si sa che il mercato della discografia<br />

sta attraversando un periodo di<br />

forte crisi. L’unica possibilità di sopravvivenza<br />

rimane affidata alla qualità: lavorare,<br />

cioè, su progetti artistici che non evaporino<br />

nell’arco di poche settimane e per<br />

i quali si possa approntare un lavoro costante<br />

e meticoloso di promozione. Chi<br />

resiste ora nella tempesta potrebbe avere<br />

domani, davanti a sé, sconfinate praterie<br />

da esplorare. Magari, proprio grazie alla<br />

distribuzione digitale.

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