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Foto Rosy Romano<br />
dischi<br />
VIVAVERDI<br />
47<br />
CARBONI / SINIGALLIA<br />
SOGNO E SREGOLATEZZA,<br />
LA MUSICA DEGLI ANNI ’70<br />
di Stefano Micocci<br />
Luca Carboni ha avuto un’idea splendida: un<br />
disco che riproponesse alcune canzoni significative,<br />
che in qualche modo hanno caratterizzato<br />
gli anni settanta. Non le canzoni da hit<br />
parade, ma alcune di quelle che hanno massaggiato<br />
il cuore di quella generazione, riscoperte<br />
poi, in seguito, per motivi a volte misteriosi,<br />
anche dalle generazioni seguenti. Musiche ribelli<br />
non è un “omaggio a”, non è una collection,<br />
una compilation e neppure l’inizio di una<br />
raccolta antologica di poeti della musica. E’<br />
un’intuizione felice di Luca che ridà luce e forza,<br />
a suo modo, a una serie di “perle” d’autore,<br />
scelte alla fine di una riflessione molto arguta<br />
sulle canzoni della “diversità culturale”, della<br />
unicità intellettuale. Quella diversità culturale,<br />
quella visione della vita e del lavoro dell’autore,<br />
che unisce anche Luca Carboni e Riccardo<br />
Sinigallia e li ha portati a collaborare a questo<br />
tenero e struggente lavoro discografico. Musiche<br />
ribelli è anche un progetto live curato dalla<br />
“Friends e Partners” che andrà avanti nei teatri,<br />
da marzo e aprile fino all’estate 2009.<br />
“Luca mi ha proposto di fare questo disco con<br />
lui: abbiamo affittato una casa con giardino a<br />
Capo Perla, nell’Isola d’Elba e abbiamo lavorato,<br />
per due mesi, agli arrangiamenti e le performance,<br />
registrando parte dei brani sull’isola.<br />
Mentre i mixaggi sono stati fatti, in seguito,<br />
a Roma. Con Luca ho curato la produzione artistica<br />
del disco, e insieme con altri musicisti<br />
abbiamo suonato in tutti i brani.<br />
Ma l’aspetto altrettanto importante di questo<br />
viaggio insieme, sono i concerti live: la prima<br />
Luca Carboni e Riccardo Sinigallia in un disco “insieme” intitolato Musiche ribelli. Ma ci<br />
sono anche De Gregori e Claudio Lolli; Dalla, Guccini, Bennato e Battiato; Finardi, Jannacci e<br />
Pierangelo Bertoli, che Carboni ha reinterpretato scegliendo quei brani capaci di raccontare<br />
completamente i loro autori. In modo assoluto. Il risultato è un manifesto politico, culturale,<br />
poetico degli anni ’70, di rara completezza e bellezza.<br />
parte del concerto è dedicata al disco, e sono<br />
ospite di Luca per cantare insieme Ho visto anche<br />
degli zingari felici e La casa di Hilde. Nella<br />
seconda parte, cantiamo insieme Bell’amore<br />
(nel primo disco Riccardo Sinigallia), Amici<br />
nel tempo (che era nel disco Incontri a metà<br />
strada, ndr) e Gli autobus di notte. Ma inseriremo<br />
anche Cosa sarà di Dalla e De Gregori e<br />
Genova per noi, a proposito di collaborazioni<br />
artistiche, per ricordare Bruno Lauzi con una<br />
canzone di Paolo Conte.<br />
Ma probabilmente aggiungeremo altri brani<br />
che, al momento, stiamo solo provando.<br />
I concerti vanno molto bene, capita di avere davanti<br />
al palco, il pubblico dei grandi nomi della<br />
nostra musica. Il momento è difficile, ma la<br />
situazione è tale per cui si stanno delineando i<br />
giusti valori. Se i numeri delle vendite discografiche<br />
sono sensibilmente diminuiti, ai concerti<br />
la gente viene volentieri, c’è e si emoziona,<br />
partecipa e la voglia di musica dal vivo è sempre<br />
più forte. Me ne accorgo anche personalmente:<br />
sono due anni che sono costantemente<br />
“in concerto” chitarra e voce, in un’atmosfera<br />
di libertà assoluta, anche perché non ho niente<br />
da perdere. Nei locali, come nei grandi spazi.<br />
Il pubblico c’è, sempre, e anche quando so-<br />
no le 200 persone di un locale, si tratta di un<br />
pubblico cosciente, motivato e motivante, non<br />
ci sono malintesi, sa chi sei ed è lì per te…E<br />
questo ti da una carica straordinaria!”.<br />
Una nota sul disco: Ho visto anche degli zingari<br />
felici di Claudio Lolli, che nel disco Luca<br />
Carboni canta con Riccardo Sinigallia, riascoltata<br />
oggi, è più attuale e “provocatoria”<br />
di una canzone-manifesto come Eppure soffia,<br />
che pure rimane bellissima. Anche per<br />
i nostri attuali problemi con le etnie “altre<br />
da noi” così presenti nel nostro paese. Giusta<br />
anche la scelta de La casa di Hilde, sempre<br />
di De Gregori, che Carboni e Sinigallia<br />
interpretano insieme: del resto è una canzone<br />
evocativa di un periodo irripetibile di<br />
amicizia e collaborazione artistica, di Francesco<br />
con Edoardo De Angelis, con Giorgio<br />
Lo Cascio, con Antonello Venditti. E con musicisti<br />
come Centofanti, Ciotti, Giammarco,<br />
Minotti, Buzzi, Ciccaglioni e Montanari che<br />
in seguito si sono affermati anche come solisti<br />
e grandi performer, ed erano presenti,<br />
sin da allora, nel disco di De Gregori. I primi<br />
due anni dei ’70, sono uno spartiacque<br />
culturale epocale, tra un “prima” e un “dopo”,<br />
per la musica italiana.