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VIVAVERDI<br />
49<br />
per portarlo avanti.<br />
La televisione è meno impegnativa?<br />
Dipende. Quando lavoro ad uno show mi<br />
stanco moltissimo. E’ difficile immaginare<br />
per chi non l’ha mai fatto quanto lavoro ci<br />
sia dietro un programma: dall’ideazione, alla<br />
scrittura dei testi, alla realizzazione. Io ci<br />
tengo a seguire tutto, anche al montaggio sono<br />
sempre presente a rifinire, migliorare<br />
fino all’ultimo.<br />
Soprattutto perché il suo ultimo programma<br />
per la prima serata di RaiTre, Non perdiamoci<br />
di vista, era un one woman show?<br />
Con ospiti! E ci tengo molto quando invito i<br />
miei amici e colleghi a valorizzare le loro capacità,<br />
anche inconsuete, come quando sono<br />
venuti Pierfrancesco Favino e Claudio<br />
Santamaria che si sono trasformati in due<br />
perfetti trans. E ovviamente c’è bisogno di<br />
una preparazione accurata. Non credo che<br />
venga bene lo sketch quando qualcuno è a<br />
disagio perché è colto di sorpresa e magari<br />
non sa come reagire. Persino quando faccio<br />
il personaggio di Silvana, l’intervistatrice<br />
aggressiva, ho sempre fatto sapere prima le<br />
domande alla “vittima” di turno. Dev’essere<br />
un gioco, non una trappola.<br />
Quanto è diverso invece il lavoro come attrice?<br />
In un certo senso è più rilassante, in questo<br />
momento sto interpretando un ruolo in una<br />
serie televisiva per RaiUno, La casa, e in<br />
questo caso mi affido totalmente al regista<br />
Gianluca Tavarelli con il quale ho già lavorato<br />
in Maria Montessori. E’ una bellissima<br />
sceneggiatura di Sandro Petraglia e Stefano<br />
Rulli.<br />
Al cinema ha di recente interpretato una delle<br />
protagoniste del film di Enzo Monteleone,<br />
Due partite, tratto dalla omonima commedia<br />
di Cristina Comencini. I personaggi femminili<br />
scritti da una donna sono più aderenti alla<br />
sensibilità di un’attrice secondo lei?<br />
Mi sono molto identificata non solo nel mio<br />
personaggio, ma in tutti gli altri, un affresco<br />
femminile molto ironico e anche molto<br />
vero: “Le donne devono essere brave in tutto”,<br />
dice uno dei personaggi della commedia.<br />
Eppure sei sempre inadeguata, essere<br />
donna è un’aggravante: se sei una donna in<br />
carriera sei un caterpillar; se ti vesti seduttiva,<br />
sei una poco di buono; se ti copri troppo,<br />
sei un fagotto insignificante…<br />
I suoi personaggi televisivi a volte sono donne-vittime<br />
bistrattate dalla vita, a volte personaggi<br />
potenti e crudeli, tutte con un sorriso<br />
inquietante, che è una maschera molto<br />
femminile per poter dire di tutto. Come li<br />
sceglie?<br />
Io non ho un repertorio comico già testato<br />
a teatro negli spettacoli dal vivo, perché come<br />
dicevo, a teatro porto altri contenuti, e<br />
al cinema mi affido completamente al regista<br />
e cerco di interpretare al meglio il ruolo<br />
scritto dagli sceneggiatori, quindi se devo<br />
partecipare a un programma in televisione<br />
mi preparo prima appositamente leggendo<br />
giornali, guardando i talk-show, dove emergono<br />
i temi, i personaggi, i politici più in<br />
vista in quel momento, così mi è venuto in<br />
mente di imitare la Prestigiacomo, la Gelmini,<br />
Sarah Palin…<br />
Che ruolo ha la satira? Può anche far riflettere<br />
su determinati problemi di attualità?<br />
Io sono un’attrice comica, il comico è un dono<br />
e un allenamento e a mio parere non bisogna<br />
mai perdere di vista la leggerezza, che<br />
non significa superficialità. Il mio compito,<br />
anche se affronto un argomento che può<br />
essere considerato serio, è chiudere con una<br />
risata. Non sono né un politico, né un predicatore<br />
e non faccio un personaggio comico<br />
per fare polemiche, ma per divertire.<br />
In base a quali criteri fa le sue scelte artistiche?<br />
Considero un privilegio poter fare delle scelte,<br />
televisione, cinema, teatro oppure condurre<br />
o cantare, come ho fatto a Sanremo<br />
nel 2005, le canzoni scritte insieme a Rocco<br />
Tanica di Elio e le storie tese, che è uno<br />
dei miei autori di riferimento, perché anche<br />
la musica può essere uno sketch. Sono<br />
selettiva, ma non snob, di solito scelgo un<br />
ruolo in base alla storia. L’attore secondo<br />
me non è una rock star, l’attore da solo non<br />
va da nessuna parte, parla con gli altri. Anche<br />
se sei bravissimo in un brutto film nessuno<br />
ti noterà, perché è l’insieme che conta.