Ma è sufficiente l’accusa di <strong>in</strong>sensatezza rivolta alla metafisica,avere paragonato questa a degli scarabocchi, avere affermato che nonci sono essenze da ricercare, essersi scagliato contro le provedell’esistenza di Dio e dell’immortalità dell’anima ed avere conf<strong>in</strong>ato,nell’<strong>in</strong>dicibile tutta la materia dell’etica; basta, cioè, rigettare, perchéritenute prive di senso, tutte le questioni poste dalla filosofia classicaper dire che Wittgenste<strong>in</strong> è uscito fuori dalla filosofia?Secondo alcuni <strong>in</strong>terpreti no. Ad esempio, A. Kenny ha spiegatoche per alcuni aspetti, la riflessione di Wittgenste<strong>in</strong> presenta moltitratti <strong>in</strong> comune con la tanto “disprezzata” filosofia tradizionale e che,addirittura, per ciò che concerne la natura della filosofia, Wittgenste<strong>in</strong>avrebbe la stessa concezione di Cartesio.“…non penso che significhi che <strong>in</strong> alcun modo che il suo pensierorompe con la grande tradizione filosofica occidentale quanto eglisembra talvolta aver creduto” 227 ;“…riguardo alla natura della filosofia, Cartesio e Wittgenste<strong>in</strong> sonofondamentalmente concordi” 228 .Nemmeno l’essersi opposto alla metafisica, alle prove cheriguardano l’esistenza di Dio, l’immortalità dell’anima ed ad altri temiclassici della filosofia tradizionale, dunque, per Kenny basterebbero a227 A. Kenny, Wittgenste<strong>in</strong> sulla natura della filosofia, <strong>in</strong> AA.VV., Capire Wittgenste<strong>in</strong>, cit., p.227.228 Ivi, p. 228.100
conv<strong>in</strong>cere che Wittgenste<strong>in</strong> sia portatore di una filosofia che non hanulla a che vedere con quella passata, perché altri filosofi illustri e“tradizionali”, già prima di lui, si sono dist<strong>in</strong>ti per azioni di questotipo senza per questo essere visti come esempi di rottura rispetto alpassato 229 .Va però considerata l’accusa di autocontraddizione pragmaticao performativa rivolta da Apel a Wittgenste<strong>in</strong> per la sua<strong>in</strong>terpretazione della metafisica, nonché per tutte le asserzioni che siriferiscono al funzionamento del l<strong>in</strong>guaggio, le quali non rispettano leregole da lui stesso stabilite.In realtà, proprio l’accusa di <strong>in</strong>sensatezza rivolta alla metafisicae, più <strong>in</strong> generale, l’avere negato una portata conoscitiva ad unafilosofia ridotta a semplice attività di chiarificazione, lascia ampieperplessità.Circa lo statuto della metafisica, per esempio, una posizione piùplausibile è forse quella proposta da Popper, per il quale la metafisica,non essendo “falsificabile”, non può sicuramente ambire ad essereconsiderata una scienza, ma ciò non è una ragione sufficiente perdef<strong>in</strong>irla <strong>in</strong>sensata. La metafisica, per Popper, è sensata comedimostra sia il fatto che comprendiamo quello che dice sia che è229 Cfr. A. Kenny, Wittgenste<strong>in</strong> sulla natura della filosofia, <strong>in</strong> AA.VV., Capire Wittgenste<strong>in</strong>, cit.,p. 227.101
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