Wittgenste<strong>in</strong> sia stato quello di elaborare un’ontologia su cuiimpiantare e fare derivare le tesi logico-l<strong>in</strong>guistiche presentiall’<strong>in</strong>terno della stessa opera. In realtà le cose stanno proprio alcontrario, <strong>in</strong> quanto l’ontologia che troviamo nel Tractatus è desunta,concepita a partire dai caratteri della logica e del l<strong>in</strong>guaggio 10 . Perquesto motivo, l’ord<strong>in</strong>e con cui Wittgenste<strong>in</strong> affronta le questioni nelTractatus non corrisponde all’ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong> cui esse sono presenti nellasua mente e nei suoi <strong>in</strong>teressi:“Sì, il mio lavoro s’è esteso dai fondamenti della logica all’essenzadel mondo” 11 .Per questo motivo, <strong>in</strong>oltre, le tesi ontologiche presenti nelleprime pag<strong>in</strong>e del Tractatus, vanno sempre valutate come conseguenzadelle tesi logico-l<strong>in</strong>guistiche 12 , le quali verranno affrontate più avanti.2.2 Proprietà degli oggettiCome appena mostrato, il fatto è il sussistere di uno stato dicose, ossia una connessione o comb<strong>in</strong>azione di oggetti, i quali non sidanno mai isolatamente e separatamente, ma sempre comb<strong>in</strong>ati ed <strong>in</strong>relazione tra loro.10 Cfr. D. Marconi, Il Tractatus, <strong>in</strong> AA.VV., Guida a Wittgenste<strong>in</strong>, a cura di Diego Marconi, Ed.Laterza, Roma-Bari 1997, p. 18.11 L. Wittgenste<strong>in</strong>, Quaderni 1914-1916 , <strong>in</strong> Tractatus logico-philosophicus cit., p. 225.12 Cfr. S. Soleri, op. cit., p. 37.10
Ora, che gli oggetti si diano sempre <strong>in</strong> relazione con altrioggetti e mai separatamente, è una condizione che Wittgenste<strong>in</strong>presenta non come un’opzione o un’eventualità da cui gli oggetti sipossono sottrarre, ma come una necessità:“E’ essenziale alla cosa il poter essere parte costitutiva d’uno statodi cose” 13 ;“Come non possiamo affatto concepire oggetti spaziali fuori dallospazio, oggetti temporali del tempo, così noi non possiamoconcepire alcun oggetto fuori dalla possibilità del suo nesso conaltri. Se posso concepire l’oggetto nel contesto dello stato di cose,io non posso concepirlo fuori della possibilità di questo contesto” 14 ;“La macchia nel campo visivo può non essere rossa, ma un colorenon può non averlo: Essa ha, per così dire, lo spazio cromatico<strong>in</strong>torno a sé. Il suono deve avere una altezza, l’oggetto del tatto unadurezza, e così via” 15 .Gli oggetti qu<strong>in</strong>di hanno la naturale vocazione a congiungersicon altri oggetti, ma non con tutti perché le loro possibilitàcomb<strong>in</strong>atorie non sono <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite, ma sono determ<strong>in</strong>ate a priori dalleproprietà logiche degli stessi. In altri term<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> base alla sue proprietàlogiche o <strong>in</strong>terne, un oggetto potrà connettersi a certi oggetti e non adaltri.13 L. Wittgenste<strong>in</strong>, Tractatus logico-philosophicus, <strong>in</strong> Tractatus logico-philosophicus cit., prop.2.011.14 Ivi, prop. 2.0121.15 Ivi, prop. 2.0131.11
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