Linguaggio e Filosofia in Wittgenstein - Centro Studi e Ricerche Aleph
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Dal momento che il pensiero può raffigurare solo situazionipossibili, ne deriva che “tutto ciò che possiamo pensare (cioèraffigurare) è anche possibile. Ne segue che quanto è <strong>in</strong> disaccordocon le leggi del pensiero (ovvero, con le leggi logiche), è impensabile(qu<strong>in</strong>di irrappresentabile) ed impossibile” 75 .Da ciò scaturisce, <strong>in</strong>oltre, che non si possono avere pensieriillogici, ma solo pensieri veri o falsi. La logica, <strong>in</strong>fatti, perWittgenste<strong>in</strong> è prima di ogni esperienza, e pensiero vi può essere solonel caso <strong>in</strong> cui oper<strong>in</strong>o <strong>in</strong> esso leggi di natura logica:“Il pensiero contiene la possibilità della situazione che esso pensa.Ciò che è pensabile è anche possibile” 76 ;“Noi non possiamo pensare nulla d’illogico, poiché altrimentidovremmo pensare illogicamente” 77 ;“Si diceva una volta: Dio può creare tutto, ma nulla che sia controle leggi logiche. Infatti, d’un mondo illogico noi non potremmodire quale aspetto avrebbe” 78 ;“Che la logica sia a priori consiste nell’impossibilità di pensareillogicamente” 79 .L’altra identificazione che Wittgenste<strong>in</strong> pone è quella trapensiero e l<strong>in</strong>guaggio. In particolare, afferma Wittgenste<strong>in</strong>, il pensiero75 S. Soleri, op. cit., p. 88.76 L. Wittgenste<strong>in</strong>, Tractatus logico-philosophicus, <strong>in</strong> Tractatus logico-philosophicus cit., prop.3.02.77 Ivi, prop. 3.03.78 Ivi, prop. 3.031.79 Ivi, prop. 5.4731.33