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Linguaggio e Filosofia in Wittgenstein - Centro Studi e Ricerche Aleph

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Come tali, le proposizioni non si configurano come unmiscuglio di parole messe alla r<strong>in</strong>fusa, ma come una connessione ocomb<strong>in</strong>azione di elementi, o segni semplici:“Il segno proposizionale consiste nell’essere i suoi elementi (leparole) <strong>in</strong> una determ<strong>in</strong>ata relazione l’uno con l’altro” 86 ;“La proposizione non è un miscuglio di parole. – (Come il temamusicale non è un miscuglio di suoni.) La proposizione èarticolata” 87 ;“Questi elementi io li chiamo «segni semplici»; la proposizionecompletamente analizzata” 88 .Per Wittgenste<strong>in</strong>, come abbiamo visto, la proposizione èun’immag<strong>in</strong>e della realtà. Una prova di ciò è data dal fatto che èpossibile comprendere la situazione rappresentata dalla proposizionesenza bisogno di ulteriori spiegazioni <strong>in</strong> aggiunta a quanto giàcontenuto nella proposizione stessa. In altri term<strong>in</strong>i, come leimmag<strong>in</strong>i, le proposizioni sono perfettamente autosufficient<strong>in</strong>ell’esprimere il senso di ciò che rappresentano:“La proposizione è un’immag<strong>in</strong>e della realtà: Infatti, io conosco lasituazione da essa rappresentata se comprendo la proposizione. E la86 L. Wittgenste<strong>in</strong>, Tractatus logico-philosophicus, <strong>in</strong> Tractatus logico-philosophicus cit., prop.3.14.87 Ivi, prop. 3.141.88 Ivi, prop. 3.201.35

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