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PSR 2003-2005 - Dronet

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128Supplemento ordinario al «Bollettino Ufficiale» - serie generale - n. 36 del 27 agosto <strong>2003</strong>indirizzo politico, altri nel ruolo di coordinamento organizzativo. Le funzioni gestionalied operative per la realizzazione del Piano sono assicurate dal supporto tecnicodelle strutture sanitarie territoriali delle Aziende, del Comune, del terzo settoresocietàcivile il cui operato deve essere opportunamente integrato per il raggiungimentodi obiettivi comuni. La concertazione avviene tramite il rapporto con le organizzazionisindacali, con le forze produttive e con le altre componenti della societàcivile a livello locale.Il Piano integrato per la rete di intervento precoce dettaglia le intese concordate nelPatto per la salute mentale, dando concretezza e valutabilità alle caratteristiche edalla operatività della rete.C.4) Screening mammografico, citologico e del colon-retto.C.4.1) Screening mammografico.La situazione epidemiologica descritta nei primi capitoli conferma la priorità dell’interventopreventivo e fornisce gli elementi necessari alle verifiche di impattorelative ai programmi di screening organizzato avviati in tutte le Aziende USL dell’Umbria.Lo stato delle risorse ed i connessi problemi organizzativi è descritto nella «Relazionesu processi e assetti organizzativi attivati dal <strong>PSR</strong> 1999-2001».Nel complesso l’invito biennale di tutta la popolazione bersaglio e, soprattutto, laprocedura del sollecito non raggiungono livelli esaustivi. L’adesione è mediamente eomogeneamente soddisfacente nelle varie USL. Sono ancora carenti e disomogenei idati per valutare la qualità e l’impatto delle prestazioni.Obiettivi di salute e loro monitoraggio.Alla «riduzione della mortalità evitabile» contribuirà la diminuzione della mortalitàper tumore della mammella;alla «riduzione della disabilità residua» fornirà il suo contributo il miglioramentodella qualità della vita nelle operate ottenuto tramite la tempestività e l’appropriatezzadelle terapie e degli interventi di riabilitazione;a «garantire l’equità di accesso alle prestazioni efficaci» contribuirà l’attivazione diprocedure facilitanti l’adesione per le donne resistenti all’invito.Lo strumento appropriato per perseguire tali obiettivi resta l’offerta attiva di unoscreening mammografico biennale nella fascia d’età 50-69 anni e di un percorsodiagnostico terapeutico che presentino garanzie di qualità in tutte le loro fasi. Avendoavviato i programmi in tutte le USL, raggiungendo sin dall’inizio una rispostaall’invito superiore al livello minimo previsto del 50 per cento, ora va garantito ilmonitoraggio degli indicatori di qualità 11 .Le caratteristiche del programma e i risultati devono essere documentati, distintamenteper classi d’età quinquennali e per le donne afferite allo screening per laprima volta o a esami successivi al primo 12 . Una revisione annuale sulla esecuzione esui risultati dei controlli di qualità riguardanti le procedure e le apparecchiatureradiologiche sarà proseguita a livello regionale.Le strutture deputate ai primo, al secondo e al terzo livello dello screening sonotenute a contribuire alla raccolta dei dati citati per quanto loro compete. La disponibilitàdelle misure descritte alle scadenze che saranno previste dall’Assessorato alla11Un sistema di indicatori è stato approntato dall’Assessorato alla Sanità sin dall’iniziodel programma regionale di screening mammografico. Criteri e standard sono stati desuntie aggiornati in base alle Linee Guida Europee e ai documenti che adattavano tali LineeGuida alla realtà italiana.12Le classi d’età servono per standardizzare i risultati e renderli confrontabili tra areegeografiche con diversa composizione per età della popolazione. Inoltre gli standard previstisono spesso diversi nel caso di donne esaminate per la prima volta rispetto a quelle vistein esami successivi. I dati da fornire, dalla popolazione bersaglio, alla classificazione secondopT, pN e stadio dei tumori individuati, nonché gli indicatori e gli standard propostisono desunti dalle indicazioni del G.I.S.Ma.

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