13.07.2015 Views

PSR 2003-2005 - Dronet

PSR 2003-2005 - Dronet

PSR 2003-2005 - Dronet

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Supplemento ordinario al «Bollettino Ufficiale» - serie generale - n. 36 del 27 agosto <strong>2003</strong> 15difficoltà di inserimento sociale e un importante fattore nell’ampliare le disuguaglianzenella salute;• l’alimentazione dato che una buona dieta ed un’adeguata varietà di cibi di qualitàsono centrali per promuovere la salute ed il benessere;• i trasporti, in quanto un sistema di trasporti sano significa ridurre il numero diveicoli in circolazione e incoraggiare l’attività fisica e l’uso della bicicletta, basandosisu un sistema pubblico di trasporti migliore;• l’ambiente, in quanto un ambiente non inquinato e salubre è determinante per laqualità della vita e la salute e rappresenta un debito verso le nuove generazioni.B) FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUALI 1 .Rispetto alle aree di intervento rilevanti per la prevenzione primaria e secondariadei rischi individuali per la salute, i dati disponibili sono i seguenti:Fumo di tabacco.In Umbria:• la proporzione di fumatori (M+F) che nel 1993 era pari a 27,7 per cento (vs.Italia 25,4 per cento) ha subìto un decremento fino al 1998 arrivando al 24,1 percento (vs. Italia 24,5 per cento) per poi risalire nel 2000 al 26,4 per cento (vs.Italia 24,9 per cento);• le fumatrici sono in proporzione maggiore rispetto al dato nazionale, al contrariodei maschi;• nei maschi accade il contrario, ma soprattutto per le fasce d’età più anziane,mentre per i più giovani il dato umbro è sovrapponibile a quello nazionale: stiamoquindi perdendo un vantaggio che ci contraddistingueva negli anni passati.Diete incongrue.Osservando l’evoluzione delle abitudini alimentari in Umbria:• la proporzione di persone che nell’anno 2000 dichiarano di consumare almenouna volta al giorno rispettivamente, frutta (74,5 per cento), verdura (45,8 percento) e ortaggi (37,2 per cento) è di poco inferiore (circa 1 per cento) allamedia nazionale, mentre si osservano decrementi consistenti nella prevalenza diquesti positivi consumi alimentari nel 2000 rispetto al 1998, in linea con letendenze nazionali che appaiono però meno marcate. Ove confermato il datodeporrebbe per un negativo cambiamento delle abitudine alimentari nella nostraregione, almeno rispetto a queste importanti abitudini;• la proporzione di persone che consumano pesce almeno una volta la settimana restapiù bassa di circa 4 punti percentuali rispetto ai valori nazionali sia nel 1998 (46,5per cento) che nel 2000 (51,8 per cento), pur mostrando un trend in aumento.Inattività fisica.In Umbria la proporzione di persone dai 3 anni in poi che praticano sport èpassata dal 26,6 per cento (1995) al 30 per cento (2000); nello stesso periodo però laproporzione di persone che praticano un’attività fisica qualsiasi (attività sportivaesclusa) è passata dal 35,3 per cento al 31,2 per cento. Quindi la prevalenza delfattore di rischio individuale “non praticare alcuna attività” è passata dal 37,8 percento al 38,4 per cento. Usando invece come indicatore la proporzione di personeche praticano sport con continuità, l’Umbria nel 2000 si colloca vicino al dato medionazionale: 19,3 per cento contro 20 per cento. Si considera che tali informazionisiano ancora molto povere per poter valutare la situazione attuale e definire obiettivi.Indagini campionarie mirate a definire la proporzione di persone che praticanoun’attività fisica efficace ai fini preventivi andrebbero programmate con l’ISTAT.1La connotazione di tutti questi fattori di rischio come individuali rimanda ad un dibattitomai risolto in cui si sono confrontati sostenitori della capacità e responsabilità individualein relazione all’adozione di comportamenti noti per essere determinanti negativi della saluteed i sostenitori della forte relazione tra ambiente (cui non sarebbe estranea l’assordanteeffetto persuasivo delle offerte commerciali e degli stili di vita «a rischio») e comportamentiindividuali, che non sarebbero mai tali in quanto assimilabili a risposte individuali a stresse condizionamenti ambientali.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!