PSR 2003-2005 - Dronet

Supplemento ordinario al «Bollettino Ufficiale» - serie generale - n. 36 del 27 agosto 2003 1357.3.2. SEGUIRE L’EVOLUZIONE DELLA DOMANDA DI SALUTE.La domanda di salute degli italiani 15 ha subito nell’ultimo decennio una evoluzionerispetto alle caratteristiche che presentava negli anni ’80, con differenze non solopercentualmente imponenti ma che denotano un cambiamento sostanziale di orientamentonel modo di intendere la salute, il benessere, la medicina, il rapporto con ilmedico. È infatti lo stesso concetto di salute ad essere messo in discussione in quantoper gli italiani oggi «esseri sani significa essere efficienti», da un lato ribadendo comela salute non sia omologabile all’assenza di malattia, dall’altro evidenziando - unasemplificazione che potrebbe comportare consistenti implicazioni problematiche - unminore interesse per la dimensione psicologica della persona rispetto alla efficienzaed alla forma fisica, divenuti oggi «strumenti» indispensabili per un ottimale inserimentonella vita sociale e lavorativa. Infatti mentre nel 1987 il 51 per cento degliitaliani riteneva la salute come una condizione di equilibrio psico fisico, oggi talepercentuale scende al 20 per cento, mentre un terzo di noi ritiene che essere in salutesignifichi sentirsi in forma ed in grado di svolgere le normali attività, il che deriva dauna visione estetica e strumentale del corpo che può e deve essere sempre migliorato.Di rilievo è poi il fatto che alla attribuzione della cattiva salute a fattori ambientalie sociali che, per la loro difficile soluzione, comportavano un atteggiamento sostanzialmentepassivo, si viene a sostituire una presa di coscienza sulla modificabilitàdegli stili di vita e delle abitudini personali e sul ruolo che questo può avere nelpromuovere buone condizioni di salute; un elemento che concorda con il diffondersidi comportamenti più sani e che a sua volta si accompagna ad una più assidua curadel corpo ed ad una lieve diminuzione dei comportamenti più medicalizzati.Si avverte poi il fenomeno, ormai diffuso nei Paesi tecnologicamente avanzati, di unaricerca attiva ed una selezione di fonti informative che consentono ai cittadini di trasformarsiin «persone competenti» e di porsi come interlocutori paritari con il personalesanitario per le scelte che li riguardano. Questo aumentato livello conoscitivo fa sì che gliitaliani preferiscono valutare il medico in base alla competenza tecnico-scientifica, allaprofessionalità ed alla esperienza, preferendo di gran lunga il «tecnico» specializzato edaggiornato (58 per cento) al medico «paterno» ed umano (34 per cento).Sesso Età Educazione RedditoSintomiCultura sanitariaUso dei servizi sanitariFigura 7.4: Determinanti dell’uso dei servizi sanitari istituzionali.Sale la percentuale di cittadini che danno un giudizio complessivamente positivosulla qualità dei servizi offerti dal SSN (85 per cento nel 1997 contro il 75 per centodel 1987), convinti che il settore pubblico debba garantire i servizi fondamentali perla salute, mentre il ricorso alle strutture private è da attribuirsi alle carenze organizzativedel sistema e soprattutto alle difficoltà di accesso.15CENSIS (1998). La domanda di salute negli anni novanta. Comportamenti e valori deipazienti italiani. Franco Angeli, Milano.